Conflitto in Sudan: il 15 aprile 2025 ricade il secondo anniversario di una guerra che scuote fortemente il paese e messo a dura prova la vita di milioni di persone. Dall’aprile del 2023 le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido hanno dato il via agli scontri. Da quel momento il Sudan ha vissuto un’escalation di violenza, fame e sofferenza. Il Sudan attualmente sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie del mondo, 26 milioni di persone si trovano ad affrontare acuti di insicurezza alimentare, una cifra che riflette una crisi globale della fame alimentata dal conflitto.
La situazione attuale: milioni ancora in pericolo
Dopo due anni di conflitto armato, più di 30 milioni di persone in Sudan necessitano di assistenza umanitaria. Le condizioni di vita nelle regioni più colpite, come il Darfur settentrionale e il Nilo Bianco, sono drammatiche. Sono diverse le aree del paese in cui le famiglie vivono in condizioni di estrema precarietà, con accesso limitato a cibo, acqua potabile e cure mediche.
Nel 2024, per la prima volta in sette anni, sono state dichiarate presenti le condizioni di carestia in alcune zone del Sudan, come il campo di Zamzam, in Nord Darfur.
La situazione oggi è così grave che l’accesso agli aiuti umanitari è ostacolato dai combattimenti, mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone ogni giorno.
Le vittime invisibili: le donne e i bambini nel conflitto in SUDAN
Le principali vittime della guerra in Sudan sono le donne e i bambini.
Con i conflitti armati, la violenza di genere aumenta. Si stima che 12,1 milioni di donne in Sudan abbiano bisogno di sostegno contro la violenza sessuale e di genere. Numerosi episodi di stupro sono stati segnalati in pubblico e la guerra limita l’accesso alle cure mediche e psicosociali necessarie. A causa di questo contesto di insicurezza, molte donne decidono di lasciare le loro case in cerca di un futuro più sicuro e rappresentano quindi oltre il 50% dei rifugiati del Sudan nel 2024.
I bambini sono costretti a vivere in condizioni di estrema vulnerabilità: è in aumento il numero dei casi di malnutrizione acuta grave e di malnutrizione cronica. Inoltre, le strutture sanitarie, già fragili, sono sovraffollate e carenti e limitano l’accesso alle cure salvavita. Queste gravissime condizioni di malnutrizione continuano a colpire milioni di bambini sudanesi, molti dei quali non hanno accesso ai trattamenti necessari.
Una storia dal Sudan
Prima della guerra, I.A.K., un contadino del Kordofan settentrionale, conduceva una vita stabile con la sua grande famiglia di 18 membri. Il conflitto, però, li ha costretti a fuggire ripetutamente, immergendoli in uno stato di estrema vulnerabilità. Con il sostegno di Azione Contro la Fame, che ha incluso kit per la dignità e l’igiene, I.A.K. e la sua famiglia hanno trovato sollievo dalla loro sofferenza e rinnovato la speranza.
“Arrivare a Goz Alsalam ha segnato l'inizio del nostro stato più vulnerabile. Abbiamo perso tutto - i nostri averi, la nostra dignità. Non avremmo mai immaginato di raggiungere un punto così critico, assistendo alla morte di 30 bambini e 8 anziani per fame e malattia."
L’intervento di Azione Contro la Fame in Sudan
I nostri team nel Paese stanno trovando sempre più difficoltà nel raggiungimento delle persone bisognose. Impedire che gli aiuti alimentari raggiungano la popolazione e attaccare le infrastrutture di produzione e distribuzione alimentare rappresenta la diretta violazione della risoluzione 2417 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vieta l’utilizzo della fame come arma di guerra.
Noi di Azione Contro la Fame siamo presenti in Sudan dal 2018 e, nonostante le difficoltà, continuiamo a lavorare per alleviare la sofferenza della popolazione. Nel 2023 e 2024, il nostro impegno si è intensificato e ha supportato oltre 800.000 persone nelle zone più colpite dal conflitto. I nostri interventi includono la distribuzione di cibo terapeutico, il trattamento della malnutrizione acuta, l’accesso a servizi sanitari e la protezione delle persone vulnerabili.
"È diventato per noi molto difficile operare in Sudan. Ogni giorno è sempre peggio, ma continueremo a lavorare per migliorare la situazione"
Un appello per la comunità internazionale
È importante che tutte le parti in conflitto intraprendano azioni urgenti per arginare la crisi umanitaria in Sudan e che vi sia responsabilità per le violazioni dei diritti umani, specialmente quelle commesse contro le donne. Chiediamo, inoltre, che siano rafforzate le misure di protezione per prevenire ulteriori atrocità.