Crisi umanitaria in Siria: sono 16 milioni le persone che tutti i giorni vivono senza sapere se avranno abbastanza cibo, acqua pulita per dissetarsi o un posto sicuro dove dormire.
Il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Questo significa che le famiglie non possiedono un reddito sufficiente a coprire le spese per i beni e servizi di prima necessità e sono costrette a scegliere quali tra i bisogni quotidiani soddisfare: comprare il pane o pagare per i trasporti, riscaldare la casa o acquistare medicinali.
Nuovo governo: dopo sei mesi la SITUAZIONE RESTA DIFFICILE
A dicembre 2024, a seguito del successo di un’offensiva delle forze di opposizione, è caduta definitivamente la Repubblica Araba di Siria ed è stato esiliato l’ex-presidente Bashar al-Assad. A guidare il governo di transizione è stato inizialmente il primo ministro Mohammed al-Bashir, mentre dal 29 marzo 2025 è passato nelle mani del presidente ad interim Ahmad al-Shara’. Questo governo ha il compito di guidare il paese all’interno di un periodo di trasformazione di cinque anni verso un nuovo assetto istituzionale.
Sono trascorsi sei mesi dal cambio di regime in Siria. Tuttavia, la violenza diffusa e l’estrema povertà continuano a mantenere la popolazione in una perenne condizione di vulnerabilità e insicurezza. La crisi umanitaria ha costretto gran parte della popolazione a spostarsi verso il Libano, dove attualmente si trovano circa 1,4 milioni di rifugiati siriani che vivono in condizioni di precarietà all’interno dei campi profughi.
l'emergenza è per i più vulnerabili
Anche nella crisi umanitaria in Siria, sono le persone più vulnerabili a pagare il prezzo più alto. Le difficoltà si presentano nell’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, nella scarsità di articoli di igiene e nella gestione dei rifiuti. I rischi per la salute pubblica sono molteplici e comprendono problemi quali diarrea acuta e colera.
Le madri non riescono a nutrire adeguatamente i propri figli. Oltre alla scarsità di cibo, sono insufficienti anche gli utensili da cucina e, anche quando il cibo c’è, le condizioni igieniche sono talmente inadeguate che preparare un pasto sicuro diventa una sfida quotidiana.
Nel contesto della crisi umanitaria in Siria, garantire un’appropriata nutrizione ai bambini non è solo una necessità, ma anche un’urgenza. Quando un bambino non riceve i nutrienti adeguati nei primi anni di vita, la sua salute fisica e psico-cognitiva è compromessa per sempre.
Spesso anche durante la fase di allattamento, le madri non riescono a garantire l’alimentazione necessaria ai propri figli. Questo è dovuto alle inadeguate condizioni fisiche delle madri, ma anche al costante stress al quale sono sottoposte le donne per la mancanza di privacy nei campi profughi spesso sovraffollati.
CRISI UMANITARIA IN SIRIA: le sfide degli gli aiuti
Queste sono solo alcune delle criticità di quella che è una delle più gravi crisi umanitarie del pianeta.
La risposta umanitaria in Siria si trova di fronte ad un grave deficit di finanziamento. Nel 2024 è stato raccolto meno di un terzo dei 4,1 miliardi di dollari necessari per sostenere la popolazione. Noi di Azione Contro la Fame siamo presenti in Siria da 17 anni, qui distribuiamo aiuti umanitari, favoriamo l’accesso all’acqua potabile, curiamo la malnutrizione, favoriamo lo sviluppo dell’agricoltura e formiamo personale sanitario locale.
Dopo tanti anni, abbiamo imparato che la speranza non sparisce nemmeno nei contesti più difficili come quello della crisi umanitaria in Siria. Tuttavia le famiglie hanno bisogno di più di questo: è necessaria un’azione concreta, sostenuta e coordinata.
Per questo motivo facciamo un appello alla comunità internazionale, la Siria ha ancora bisogno del nostro impegno.
