Da domani 19 fino a venerdì 21 Novembre molti governi si incontreranno presso la sede centrale della FAO a Roma in occasione della Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2). Verranno adottati due documenti: La Dichiarazione di Roma sulla Nutrizione (Rome Declaration on Nutrition) e un Framework for Action (FFA).
Dopo 22 anni dalla prima conferenza tenutasi nel 1992 e in un momento – quello attuale – molto significativo per quanto riguarda la nutrizione all’interno dell’agenda internazionale, ICN2 ha presentato una opportunità storica unica, in questo arco generazionale, per un deciso impegno da parte di governi. Impegno che risulta essere più necessario che mai: mentre scriviamo, 200 milioni di bambini soffrono di malnutrizione cronica acuta, 805 milioni sono malnutriti e 500 milioni di adulti sono obesi. Adesso la questione è dove la Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2) condurrà il mondo per raggiungere una maggiore giustizia alimentare.
ICN2: un passo troppo piccolo per il raggiungimento della giustizia alimentare per tutti?
Il network di ACF International – di cui ACF Italia è membro – è soddisfatta del fatto che il documento finale della conferenza si focalizzi sul considerare la malnutrizione come una problematica sistemica ed evidenzia la necessità di fronteggiarne le cause sottostanti con un approccio multi-settoriale. Di grande importanza anche il giusto rilievo dato all’impatto dei cambiamenti climatici, e accogliamo con favore che la malnutrizione acuta – che colpisce 52 milioni di bambini – ricevi la giusta attenzione come anche la malnutrizione cronica.
Tuttavia i documenti appaiono troppo deboli per gli scopi che si prefiggono: in troppi punti le parole adoperate sono significativamente meno incisive di quanto non fossero state nel testo finale del documento di 22 anni fa alla prima ICN, mentre dal punto di vista tecnico una considerevole porzione è almeno insufficiente se non addirittura inadeguato.
Il fatto che diverse questioni politiche sensibili siano state sostanzialmente rimosse dal documento pone l’attenzione sulla volontà dei governi di compiere dei veri progressi al fine di combattere le radici della malnutrizione. Fa molto discutere che gli approcci right-based e gender-based, il ruolo chiave dei piccoli agricoltori e produttori, il riconoscimento degli impatti negativi dei meccanismi di mercato libero e dei sistemi alimentari deregolamentati, come anche dell’eccessivo consumo di cibi industrialmente molto lavorati, non sono adeguatamente considerati se non addirittura riconosciuti nella ICN2.
ACF International crede che la più grande opportunità mancata di ICN2 sia il suo fallimento nel riconoscere a sufficienza la lotta alla malnutrizione come questione di interesse pubblico che richieda un grande impegno politico. Per diverse ragioni, ICN2 è stata caratterizzata da mancanza di chiarezza, visione e trasparenza, in gran parte dovuta allo scopo poco chiaro della conferenza fin dall’inizio. I risultati attesi della conferenza non sono stati definiti chiaramente se non alla fine delle negoziazioni e la conferenza non è stata posizionata in relazione ad altre iniziative sulla nutrizione (sebbene ACF ben consideri il fatto che il FFA richiami i governi all’implementazione ed al finanziamento secondo i WHA 2025 global nutrition targets).
ICN2 è stata profondamente indebolita dalla mancanza di visione nello scopo della conferenza, così come dal tardivo riconoscimento del ruolo della Società Civile all’interno del processo.
Crediamo che la mancanza di collegamento con altre piattaforme sul tema della nutrizione ha reso i soggetti donatori presenti nell’arena riluttanti a supportare pienamente ICN2. Troppi stakeholders non sono riusciti dunque a comprendere l’importanza di ICN2 nella lotta alla malnutrizione. Il processo di negoziazione è stato caratterizzato da un ridotto interesse, da un basso coinvolgimento di troppi governi – inclusi quelli di Stati in cui buona parte della popolazione soffre la malnutrizione – e da un coinvolgimento “last minute” di vari stati che hanno mostrato poca ambizione e che ha successivamente ostacolato il raggiungimento di risultati migliori.
Quindi ICN2 ha mancato l’opportunità di cogliere il momento politico favorevole al discorso sulla nutrizione per raggiungere un più forte impegno politico necessario per la giustizia alimentare. Inoltre, data l’assenza di risultati dal punto di vista normativo, ICN2 limita la governance globale sulla nutrizione, non riuscendo a promuovere un approccio olistico e prescrittivo alla lotta alla malnutrizione.
Infine, la mancanza di meccanismi di accountability forti e ben definiti conduce al rischio che i risultati di ICN2 rimangano una serie di promesse vuote con un focus alle soluzioni tecniche piuttosto che all’impegno politico necessario, senza una robusta presa di responsabilità e valutazioni e monitoraggi efficaci.
Dopo ICN2: la via è lazione, l’azione, l’azione….
Azione contro la Fame crede che ICN2 ha sottolineato il bisogno di un coordinamento rafforzato sul tema della nutrizione nel contesto delle Nazioni Unite, come anche di una forte governance da un punto di vista normativo per fronteggiare le cause della malnutrizione.
I documenti concordati sono tanto efficaci quanto le azioni concrete da loro scaturite. Senza un seguito forte e proattivo, la Dichiarazione di Roma sulla Nutrizione e il Framework for Action potrebbe portare a far ricordare ICN2 come la conferenza che ha indebolito a lotta globale contro la malnutrizione per non essere riuscita a fronteggiarla adeguatamente in un periodo in cui la questione era particolarmente sentita all’interno dell’agenda internazionale. Questo scenario non dovrebbe accadere: centinaia di milioni di bambini che soffrono la malnutrizione hanno bisogno di azioni urgenti e decisive.
Per questo motivo, ACF chiede di:
Raccomandazioni ai governi:
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Definire, concordare e promuovere un framework concreto di accountability e monitoraggio che riconosca il ruolo e il contributo di CSOs e gruppi sociali nella lotta alla malnutrizione.
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Prestare particolare attenzione al seguito della conferenza per le questioni politiche messe da parte durante la stessa.
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Inserire La Dichiarazione di Roma di ICN2 e il FFA all’interno della Assemblea Generale dell’ONU. Anche i governi devono rendere l’Assemblea ONU responsabile del monitoraggio del seguito della conferenza e dovrebbe assicurare che proprio questa assemblea dichiari il Decennio dell’Azione sulla Nutrizione dal 2016 al 2025, con risorse sufficienti al suo successo. Questo decennio è di vitale importanza per accendere l’attenzione sul tema della nutrizione e per aiutare i governi a fornire il proprio impegno per realizzare le promesse di ICN2. Questi dieci anni deve essere strutturato secondo il rispetto, la protezione e il raggiungimento dei diritti umani – ad esempio il diritto al cibo sano, all’acqua potabile, all’assistenza sanitaria e alla salute -; dovrebbe riconoscere il ruolo cruciale dei piccoli agricoltori e degli agricoltori familiari nel sistema alimentare e dovrebbe fortemente considerare che i diritti delle donne ed il loro empowerment è una delle cause principali e trasversali per la lotta alla malnutrizione.
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Fare ogni possibile sforzo per una sempre più grande collaborazione sul tema della nutrizione con tutte le istituzioni rilevanti dell’ONU e le piattaforme inclusive regionali ed internazionali.
Raccomandazioni di Azione contro la Fame alle Nazioni Unite
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Rafforzare e migliorare il coordinamento sulla nutrizione all’interno dell’ONU così come con piattaforme inclusive regionali ed internazionali e con i governi.
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Promuovere una impalcatura legale sulla Nutrizione. Questa struttura dovrebbe costituire un passo cruciale verso il rafforzamento della governance internazionale sulla nutrizione e dovrebbe favorire un ambiente più abilitante che dia beneficio alle popolazioni sofferenti soprattutto a causa della malnutrizione.