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Cessate il fuoco a GazaCessate il fuoco a Gaza

Appello alle Nazioni Unite per il cessate il fuoco a Gaza

29 Febbraio 2024

INSIEME AD ALTRE ONG, CHIEDIAMO CHE IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE SI RIUNISCA URGENTEMENTE E APPROVI UNA RISOLUZIONE PER CHIEDERE UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E DURATURO A SEGUITO DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA SUL RISCHIO DI CARESTIA INDOTTO DAL CONFLITTO A GAZA

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) ha ricevuto un duro avvertimento sulle conseguenze dell’inazione riguardo alla crisi a Gaza, poiché l’ONU ha avvertito che almeno 576.000 persone nella Striscia di Gaza stanno affrontando condizioni di carestia a causa del conflitto, nel suo ultimo rapporto rilasciato al Consiglio.

Il Consiglio di Sicurezza, riunito sotto gli auspici della Risoluzione 2417, ha ricevuto un briefing da parte di funzionari dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), della FAO e del Programma alimentare mondiale (PAM), che hanno illustrato i risultati del loro rapporto, in cui si sottolinea come il modo in cui è condotta la guerra, aggravando gli effetti del blocco militare imposto da Israele prima del 7 ottobre, stia ostacolando la capacità della popolazione di accedere al cibo a Gaza.

Ciò include ampie restrizioni imposte da Israele all’ingresso e alla consegna di forniture umanitarie e commerciali essenziali, la negazione di garanzie di sicurezza per raggiungere le popolazioni della Striscia di Gaza, il continuo blocco dell’acqua e dell’elettricità, i bombardamenti e le violenze, compresi gli attacchi ai convogli di aiuti umanitari, che ostacolano gravemente la capacità degli operatori umanitari di consegnare gli aiuti.

L’ONU ha anche sottolineato l’impatto degli attacchi alle infrastrutture e agli oggetti utilizzati per produrre cibo, la distruzione dei campi agricoli e i molteplici sfollamenti forzati che hanno costretto all’abbandono dei campi e hanno limitato la produzione alimentare.

Mentre la totalità della popolazione di Gaza non ha sufficiente accesso al cibo, la situazione nel nord è sempre più catastrofica: il PAM ha evidenziato che 1 bambino su 6 sotto i due anni di età nel nord di Gaza soffre di malnutrizione e 155.000 donne incinte e madri che allattano non hanno accesso a cibo sufficiente e ricco di nutrienti.
La malnutrizione ha un impatto devastante e intergenerazionale sui gruppi vulnerabili, tra cui i bambini, le donne in gravidanza e in allattamento, gli anziani, i disabili e i feriti, che sono ad alto rischio di mortalità a causa di un’alimentazione inadeguata. Ciò ha conseguenze a lungo termine sullo sviluppo cognitivo e fisico e sul benessere dei bambini, con ripercussioni sulle loro future possibilità di vita.

La Risoluzione 2417, approvata all’unanimità nel 2018, è stata concepita per far scattare l’azione del Consiglio di Sicurezza quando esiste il rischio di carestia per le popolazioni civili a causa di un conflitto. Essa rafforza il diritto internazionale esistente, secondo il quale il far soffrire la fame alla popolazione civile è un crimine di guerra.
Tuttavia, nonostante i continui avvertimenti sui rischi da parte dell’ONU e delle ONG e in contrasto con le risoluzioni dello stesso Consiglio di Sicurezza, continuiamo a vedere l’inazione come risultato dell’uso del veto da parte dei membri permanenti del Consiglio, con gli Stati Uniti che hanno posto il veto per la terza volta a una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco immediato all’inizio di questo mese.

Le ONG sottoscritte chiedono al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di approvare con urgenza una risoluzione che chieda un cessate il fuoco immediato e duraturo, che è l’unico modo per limitare la carestia a Gaza e proteggere la popolazione civile, anche impedendo un’operazione militare a Rafah che avrebbe conseguenze catastrofiche per i civili e interromperebbe del tutto la risposta umanitaria.

Allo stesso tempo, sono necessarie misure per sostenere un massiccio aumento dell’assistenza umanitaria a Gaza, che sarà fondamentale anche in caso di cessazione dei combattimenti. Ciò include il continuo sostegno al lavoro vitale che l’UNRWA e i suoi partner svolgono per aiutare i palestinesi a sopravvivere a una delle peggiori catastrofi umanitarie del nostro tempo. Il ruolo dell’UNRWA non può essere sostituito. Questo include anche l’accelerazione dell’autorizzazione e del rinnovo dei visti per il personale umanitario.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve garantire l’attuazione delle risoluzioni adottate su Gaza, che richiedono un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli verso la Striscia di Gaza e al suo interno. Inoltre, il Consiglio di Sicurezza ha un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia e nel sostenere l’applicazione costante del diritto internazionale. Ciò include l’uso della sua influenza per assicurare che le parti in conflitto:

  • rispettino gli obblighi previsti dal Diritto Internazionale Umanitario, tra cui la protezione dei civili e delle infrastrutture civili, il divieto dell’uso della fame come metodo di guerra e l’obbligo di facilitare l’accesso umanitario;
  • forniscano un’espansione rapida, sicura e sostenuta dell’accesso umanitario verso la Striscia di Gaza e al suo interno, attraverso l’apertura di molteplici valichi anche direttamente nel nord di Gaza, e garanzie di sicurezza per consentire il movimento libero e sicuro del personale medico e degli operatori umanitari verso la Striscia di Gaza e al suo interno;
  • ripristinino l’accesso commerciale, anche per cibo, carburante e gas da cucina, e i servizi idrici ed elettrici a Gaza;
  • aumentino l’importazione delle forniture mediche necessarie e garantiscano la protezione degli ospedali e del personale medico.

I FIRMATARI

  • Azione contro la Fame
  • CARE International
  • International Rescue Committee
  • Mercy Corps
  • Plan International
  • Save the Children
  • Oxfam

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