IPC, acronimo di Classificazione Integrata delle Fasi dell’Insicurezza Alimentare, è uno strumento che classifica lo stato di sicurezza alimentare nel mondo.
Attraverso l’utilizzo della sua classificazione, i governi, le ONG – tra cui noi di Azione contro la Fame – e le agenzie dell’ONU, collaborano per valutare con precisione la gravità delle situazioni di insicurezza alimentare e di malnutrizione acuta , secondo precisi standard riconosciuti a livello internazionale.
Il principale obiettivo dell’IPC è fornire un’analisi delle situazioni più vulnerabili da un punto di vista alimentare, al fine di guidare le risposte alle emergenze e la programmazione degli interventi a medio e lungo termine. In oltre dieci anni di utilizzo, l’IPC ha dimostrato di essere una delle migliori pratiche nel campo della sicurezza alimentare globale.
L’IPC definisce 5 diverse fasi di sicurezza alimentare:
- Fase 1: Generale sicurezza alimentare
- Fase 2: Moderata insicurezza alimentare
- Fase 3: Acuta crisi alimentare e dei mezzi di sostentamento
- Fase 4: Emergenza umanitaria
- Fase 5: Carestia/Catastrofe
LE 5 FASI DELL’IPC
FASE 1 - GENERALE SICUREZZA ALIMENTARE
In questa fase, le famiglie sono in grado di soddisfare i bisogni primari essenziali, inclusi quelli alimentari, senza grandi difficoltà. In totale, meno del 5% dei bambini è affetto da malnutrizione acuta.
Rientrano in questa fase la maggior parte dei territori di Senegal, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Mali e Niger.
FASE 2 - MODERATA INSICUREZZA ALIMENTARE
In questa fase, le famiglie hanno un consumo alimentare in parte adeguato, ma possono avere difficoltà a sostenere alcune spese non alimentari essenziali. La malnutrizione acuta colpisce in totale il 5-9,9% dei bambini.
Rientrano in questa fase la maggior parte dei territori di Guatemala, Kenya e Repubblica Democratica del Congo.
FASE 3 - ACUTA CRISI ALIMENTARE E DEI MEZZI DI SOSTENTAMENTO
In questa fase, le famiglie possono avere difficoltà ad accedere al cibo, con un conseguente aumento dei livelli di fame. Oppure sono in grado, in parte, di soddisfare il fabbisogno alimentare ma solo esaurendo i propri beni di sostentamento. In questa situazione, il 10-14,9% dei bambini è affetto da malnutrizione acuta grave.
In questa fase rientrano 5 milioni di persone che soffrono la fame ad Haiti, a causa di conflitti, inflazione e siccità.
FASE 4 - EMERGENZA UMANITARIA
In questa fase, le famiglie hanno grandi difficoltà nell’avere accesso al cibo, e ciò aumenta in maniera considerevole i casi di malnutrizione acuta e il tasso di mortalità. Oppure sono in grado di soddisfare in minima parte i fabbisogni nutrizionali di base, ma solo ricorrendo a strategie di sussistenza d’emergenza. In questa difficile situazione, il 15-29,9% dei bambini è gravemente malnutrito.
Rientrano in questa fase 2,9 milioni di persone in Sud Sudan (23% della popolazione), 6,1 milioni di persone in Afghanistan (14% della popolazione), 1,2 milioni di persone a Gaza (53% della popolazione).
Un altro esempio è il Sudan, dove si rischia la catastrofe alimentare a causa della guerra.
FASE 5 - CARESTIA/CATASTROFE
Nella fase di carestia, le famiglie hanno un’estrema carenza di cibo e di altri bisogni primari. Nel Paese i livelli di fame, morte, indigenza e malnutrizione acuta sono estremamente critici. In questa situazione drammatica, il 30% o più dei bambini è gravemente malnutrito.
Recentemente, l’IPC ha dichiarato la situazione di catastrofe alimentare a Gaza per 600.000 persone (circa il 26% della popolazione dell’intero Paese).
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