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Diritti e condizione delle donne in Afghanistan oggiDiritti e condizione delle donne in Afghanistan oggi

Diritti delle donne in Afghanistan: le testimonianze di 5 operatrici

7 Marzo 2023

Dalla presa al potere dei talebani nel 2021 i diritti delle donne in Afghanistan sono stati annullati 

Nel silenzio assordante della comunità internazionale, la situazione delle donne in Afghanistan continua drasticamente a peggiorare. Dal 2021, anno in cui i talebani  sono tornati al potere, le donne sono state costrette ad assistere a una continua limitazione della loro libertà. Tutti i diritti delle donne in Afghanistan, faticosamente conquistati negli anni precedenti, sono stati annullati e calpestati.   

Nel moderno Afghanistan, le donne non possono studiare, lavorare né muoversi in autonomia. Sono obbligate a nascondere il volto sotto il burqa, a non far sentire la propria voce in pubblico, a rinunciare persino all’ascolto della musica. E in un ritorno a pratiche punitive brutali, è stata reintrodotta la fustigazione pubblica per chi è accusata di adulterio. 

Per comprendere al meglio questa situazione, analizziamo più nel dettaglio la condizione della donna in Afghanistan.  

Qual è la condizione delle donne in Afghanistan oggi 

Noi di Azione Contro la Fame siamo presenti in Afghanistan dal 1995. In tutti questi anni, abbiamo avuto il privilegio di collaborare con numerose professioniste afghane: dottoresse, infermiere, ingegnere e psicologhe. Professioniste a cui oggi viene negata la totale possibilità di contribuire al benessere delle loro comunità, colpite da carestie, disordini civili, crisi economica e malnutrizione diffusa.  

Per raccontare cosa sta accadendo nel Paese, abbiamo raccolto le testimonianze di alcune nostre operatrici afghane, che si trovano ora ad operare in un contesto sempre più restrittivo per i diritti delle donne. 

Dalla loro voce emerge la verità su quanto sta accadendo, ma anche un messaggio potente: le donne afghane oggi continuano a lottare, e ci ricordano che la speranza non è mai scomparsa, nemmeno nei momenti più bui. 

L’istruzione, un settore cardine per l’emancipazione femminile 

Oltre ad essere un diritto fondamentale di ogni persona, l’istruzione è anche la chiave per raggiungere la parità di genere e migliorare la condizione femminile in Afghanistan 

Eppure, il regime talebano ha vietato alle bambine di frequentare la scuola oltre i 12 anni di età. Un divieto pesante, che rischia di condannare intere generazioni femminili a un futuro di esclusione. 

Nonostante questo, ci sono donne che non smettono di credere nella forza della cultura e dell’educazione. Come N., infermiera e madre, che oggi vuole lanciare un messaggio di speranza a sua figlia e a tutte le bambine afghane: 

“Mia figlia mi ha chiesto: “Mamma, posso andare a scuola solo fino al sesto anno? E dopo? Perché mio fratello può andarci e io no?”. Anche se ero molto triste quando ho sentito i suoi pensieri, le ho detto di fare del suo meglio perché anche lei riuscirà a terminare gli studi.” 

Per tanti afghani la scuola è stata una conquista, come per K., che ha iniziato a studiare solo in età adulta perché nella sua provincia non c’era una scuola femminile nelle vicinanze. Ora lavora per noi ed è felice di poter aiutare il proprio popolo: 

“Sin da piccola ho sempre desiderato studiare per servire il mio paese. La scuola era un sogno per me, quindi ho sempre studiato con impegno ed entusiasmo. Il messaggio che voglio mandare alle ragazze che hanno dovuto interrompere gli studi è questo: non vi arrendete, la situazione cambierà e riuscirete a realizzare i vostri sogni.” 

A causa del nuovo divieto, diverse donne in Afghanistan sono state costrette a interrompere gli studi a un passo dal proprio obiettivo. N., che era vicina alla laurea in chirurgia, ci racconta: 

“Mi mancava solo un semestre prima della laurea. Perché i divieti sono solo per le donne? Pensano che noi donne non abbiamo capacità. Secondo questa logica, non importa quali siano i nostri sogni, non possiamo realizzarli. So che la nostra gente è stanca e ha sofferto per la guerra, voglio fare del mio meglio per servirla con passione e onestà”. 

Tuttavia, N. non si lascia sconfiggere e invita tutte le donne afghane a fare lo stesso: “Seguite i vostri sogni e lavorate duramente per realizzarli. La vita è fatta di lotte”.  

Diritti delle donne in Afghanistan oggi: infermiera misura la circonferenza del braccio di un bambino malnutrito

In Afghanistan le donne oggi non possono lavorare per le organizzazioni umanitarie

Oggi, in Afghanistan, alle donne è stato proibito lavorare per le organizzazioni umanitarie. Non possono recarsi in ufficio, partecipare ad attività sul campo, né svolgere ruoli fondamentali all’interno delle ONG. Si tratta di una violazione gravissima dei loro diritti sociali ed economici, che priva molte di loro dell’unica fonte di reddito disponibile per sostenere le proprie famiglie.  

Questa situazione ha anche conseguenze importanti sulla capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire un’assistenza efficace e di qualità alle donne in difficoltà. In molti contesti, solo le operatrici umanitarie possono accedere alle case, parlare con altre donne, visitare una donna incinta o fornire supporto psicologico e sanitario in sicurezza e riservatezza. Escludere le donne dal lavoro umanitario significa rendere invisibili milioni di altre donne, privandole di cure essenziali, di ascolto e di protezione. 

Quando una paziente mi dice che vede dei risultati in sé stessa e che sta guarendo, tanto da poter ritrovare la speranza e vivere la vita così com’è, accettando che la vita è anche piena di ostacoli, che è in grado di superare le sue difficoltà senza ferire gli altri o sé stessa, le sue parole mi motivano e mi danno speranza per continuare a fare quello che sto facendo”. 

K.T. 

Da parte sua, H. si batte quotidianamente per migliorare le condizioni delle donne in Afghanistan: 

“Lavoro per difendere i diritti umani, in particolare il diritto delle donne a ricevere un’istruzione e le aiuto come posso. Purtroppo, come sapete, oggi il diritto delle donne a lavorare e a ricevere un’istruzione è stato soppresso. È una grande preoccupazione per tutti e ci riguarda tutti. Spero che questo problema possa essere risolto molto presto”. 

L’impossibilità per le donne di studiare, lavorare e partecipare alla vita pubblica le costringe spesso a restare a casa: 

“Purtroppo ora passo la giornata in casa ed è estenuante. Spero che un giorno tutte le donne possano continuare a studiare e lavorare.”  

Contrastare l’ingiustizia di genere per costruire un mondo libero dalla fame

Le ingiustizie e la violenza di genere sono sia causa che conseguenza della fame. 

Esiste un rapporto tra discriminazioni sulle donne e fame nel mondo: rispetto agli uomini, le donne sono più colpite dall’insicurezza alimentare, non hanno lo stesso accesso alle risorse, all’istruzione, alla formazione e ai finanziamenti.  

Per combattere la fame, gli Stati devono attuare misure concrete per eliminare la disparità di genere e fornire alle donne le stesse opportunità degli uomini. 

Noi di Azione Contro la Fame stiamo continuando a sostenere il popolo afghano, con particolare attenzione alle donne. Vogliamo che tutte le nostre colleghe tornino a lavorare, senza eccezioni e indipendentemente dal loro ruolo. Questo è l’unico modo per garantire un’assistenza ottimale e sicura alle popolazioni bisognose, soprattutto alle donne e ai bambini, che sono i più vulnerabili. 

A livello locale, siamo in contatto con le autorità per trovare soluzioni. A livello internazionale, stiamo lavorando per garantire che gli afghani non vengano dimenticati e per mantenere un impegno politico e finanziario che risponda alle crescenti esigenze della popolazione.  

Se condividi quello che stiamo facendo, puoi sostenere il nostro impegno con una donazione. 

Aiutaci a migliorare la situazione delle donne in Afghanistan: scopri come puoi dare il tuo contributo! 

 

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