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El Niño: il fenomeno climatico che aggrava la fame nel mondo

24 Aprile 2024

In Europa, in questi mesi, abbiamo assistito a un aumento anomalo delle temperature. Infatti, il 2023 è stato l’anno con la temperatura globale più alta mai registrata. Il cambiamento climatico, aggravato da eventi atmosferici estremi, è una minaccia reale che impatta sulla vita di milioni di famiglie di tutto il mondo.

La causa è El Niño, un fenomeno climatico che si verifica ogni 3-7 anni e che provoca un riscaldamento delle acque oceaniche. Insieme a El Niño si manifesta anche La Niña, il fenomeno che invece ne provoca il raffreddamento. L’alternarsi di questi due fenomeni causa la variazione delle temperature globali e aggrava le manifestazioni di eventi estremi come tempeste tropicali, siccità ed inondazioni, minacciando la sicurezza alimentare globale.  

L’episodio di El Niño del 2016 ha avuto un impatto profondo su oltre 60 milioni di persone, incidendo sull’agricoltura, la sicurezza alimentare e la salute. Nel 2023 è tornato, portando piogge torrenziali in alcune regioni e siccità in altre, danneggiando i raccolti e ostacolando la produzione agricola mondiale.

L’IMPATTO DI EL NIÑO NEL MONDO

L’IMPATTO DI EL NIÑO IN CENTRO E SUD AMERICA

In Centro e in Sud America, il sostentamento di milioni di persone dipende dall’agricoltura. El Niño fa seccare i campi e causa una drastica diminuzione dei raccolti, mettendo a rischio l’attività degli agricoltori e lasciando molte famiglie a rischio fame e malnutrizione.

In Colombia la mancanza di acqua fa diminuire le disponibilità di servizi igienici e fa aumentare il rischio di malattie, mettendo a rischio la vita di 22 milioni di persone in tutto il Paese.

"Le colture stanno subendo le conseguenze del cambiamento climatico. Il caldo eccessivo o la pioggia li indeboliscono, gli alberi cadono, tutto marcisce e il cibo scarseggia"

Lejandrina Pastor Gil, leader dei Wiwa, popolazione indigena del nord della Colombia

L’IMPATTO DI EL NIÑO IN ASIA

El Niño in Asia limita le piogge e aumenta il rischio di siccità. Qui, minaccia le coltivazioni di riso, che necessitano di ambienti ricchi di acqua. Questa coltura è un alimento base per la metà della popolazione mondiale, nonché una risorsa importante per sostenere la sicurezza alimentare globale.

In Bangladesh i cambiamenti climatici causano cicloni sempre più violenti, e al loro passaggio la terra viene sommersa. Questo porta a un fenomeno chiamato salinizzazione: l’acqua salata del mare entra nel terreno impedendo la coltivazione, e ciò causa la mancanza di cibo e di risorse.

L’IMPATTO DI EL NIÑO IN AFRICA

El Niño è un fenomeno disastroso per molte regioni africane. In alcune aree, la siccità spazza via i campi coltivati, causando la morte del bestiame e una diffusa malnutrizione. In alcuni Paesi, le forti inondazioni distruggono interi villaggi. In tutto il continente, El Niño minaccia i mezzi di sussistenza di milioni di persone.

Le principali coltivazioni, come il mais e il cacao, sono a rischio a causa della siccità, e ciò minaccia il lavoro dei coltivatori e la sicurezza alimentare delle loro famiglie.

Famiglia che affronta inondazioni e disastri naturali in Somalia

Kenya e Somalia sono stati duramente colpiti dagli effetti di El Niño nel novembre 2023 entrambi i Paesi sono stati vittima di violente inondazioni, causando lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone e l’aumento dell’insicurezza alimentare e del rischio di epidemie.

IL NOSTRO INTERVENTO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI Di EL NIÑO

Noi di Azione contro la Fame stiamo lavorando per rafforzare le comunità più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, sensibilizzandole sul trattamento dell’acqua, sulle corrette pratiche igieniche, sulla conservazione delle risorse e sulla gestione dell’agricoltura. Il nostro obiettivo è quello di garantire che le comunità abbiano gli strumenti necessari per affrontare le emergenze.

Lavoriamo a stretto contatto con le famiglie rafforzando i sistemi di irrigazione e di raccolta dell’acqua piovana e insegnando agli agricoltori come piantare, raccogliere e conservare le colture resistenti ai cambiamenti climatici, grazie a tecniche innovative.

Continueremo anche a rafforzare i nostri sistemi tecnologici di allerta incentrati su El Niño, come quelli che stiamo utilizzando per prevedere le maree in Bangladesh e la siccità in Sahel, in Africa.

Stiamo facendo tutto il possibile per preparare le comunità prima che una crisi colpisca e dare loro gli strumenti per garantire che la sicurezza alimentare non sia minacciata.

In Italia facciamo pressione sui leader politici affinché si facciano promotori di azioni che garantiscano la giustizia climatica e la transizione verso sistemi alimentari sostenibili e resilienti.

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