Il 10 ottobre è la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day)
Tutelare la salute mentale significa ANCHE combattere la fame nel mondo
La Giornata Mondiale della Salute Mentale è stata istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) ed è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anche nota come World Mental Health Day, la Giornata Mondiale della Salute Mentale ha l’obiettivo di sensibilizzare e aumentare la consapevolezza riguardo ai problemi di salute mentale in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno del benessere mentale e contro lo stigma sociale.
Come organizzazione impegnata nella lotta alla fame nel mondo con aiuti immediati e contrasto delle cause strutturali – conflitti, cambiamento climatico, disuguaglianze – riteniamo la salute mentale un elemento portante del nostro intervento. Le cause strutturali della fame agiscono direttamente privando le comunità dell’accesso al cibo – si pensi a all’economia dei territori colpiti dai conflitti o alle aree agricole distrutte dalle catastrofi ambientali – e indirettamente con gli effetti sulla salute mentale.
L'impatto dei conflitti sulla salute mentale
Vivere in un contesto di conflitto può avere un impatto significativo sulla salute mentale di tutti i membri di una comunità. Avrà un impatto ancora più significativo sulle categorie più fragili: madri, donne in gravidanza, bambini.
Nei contesti di conflitto e guerra, le scelte alimentari delle madri saranno limitate non solo sulla scarsità di cibo nutriente a disposizione, ma dalle fragili condizioni psicologiche, con conseguenze di fame e malnutrizione delle madri stesse e dei figli. Nel caso dei bambini più piccoli, la scarsità di nutrienti può causare importanti danni, anche irreversibili, al loro sviluppo.
Per questo, i nostri operatori e i partner con i quali collaboriamo sono impegnati anche in progetti di supporto psicologico e salute mentale.
Oggi, in occasione della Giornata della Salute Mentale, raccontiamo l’intervento dei nostri collaboratori “Here and Now” e di come stiamo lavorando a Chernivtsi per sostenere psicologicamente le vittime del conflitto in Ucraina.
Per conoscere come abbiamo aiutato la popolazione vittima del conflitto è possibile leggere l’approfondimento sugli aiuti in emergenza per l’Ucraina.
Guerra in Ucraina e salute mentale
Il contesto oggi
Circa 7 milioni di persone – stima UNHCR – sono state sfollate all’interno dell’Ucraina e circa 13 milioni di persone siano bloccate nelle aree colpite o impossibilitate ad andarsene a causa di accresciuti rischi per la sicurezza, distruzione di ponti e strade, nonché mancanza di risorse o informazioni su dove trovare sicurezza e alloggio.
Secondo il rapporto di World Vision “No Peace of Mind” (aprile 2022) in Ucraina ci sono 4.595.591 persone a rischio di disturbi mentali, di cui 1.531.864 sono bambini.
Le giovani madri e i bambini in Ucraina stanno facendo fronte a una grave crisi umanitaria che sta avendo ripercussioni significative in tutto il mondo.
Il 23% delle famiglie sfollate che arrivano a Chernivtsi ha rivelato che il principale fattore di stress era viaggiare con bambini piccoli.
La presenza degli adulti è il fattore più importante per aiutare i bambini a riprendersi dai conflitti. Sono loro che rispondono ai loro bisogni.
La stabilità mentale del genitore caregiver è la chiave del meccanismo che può aiutare i bambini a gestire le conseguenze del conflitto sulla salute mentale.
supporto psicologico "here and now"
Per supportare il benessere psicologico delle madri e dei bambini vittime del conflitto stiamo collaborando a Chernivtsi con “Here and Now”, un gruppo di psicologi volontari. Il team è composto principalmente da psicologhe, tra le quali figurano diverse madri. Molte di loro prima della crisi avevano studi privati mentre altre erano professoresse all’Università Nazionale di Chernivtsi.
Uno dei nostri obiettivi principali è quello di ridurre lo stress materno e fornire il supporto emotivo e sociale per integrare le informazioni mediche e nutrizionali relative alla prevenzione della malnutrizione.
Salute mentale e prevenzione della malnutrizione sono dunque combinati per rafforzare l’impatto di entrambi i rispettivi interventi.
salute mentale delle mamme
Gli psicologi osservano che sia le madri che i bambini nella comunità esprimono stress e traumi elevati.
Usano spesso parole come: paura, disorientamento, tristezza, rabbia e ansia .
Disturbi del sonno e attacchi di panico sono solo alcuni dei problemi di salute mentale maggiormente rilevati dagli psicologi.
Ognuno reagisce in modo diverso.
Sebbene non tutte le madri siano traumatizzate, lo stress accumulato può influire sulla loro capacità di allattare e produrre latte materno.
Oltre a potenziali traumi, queste donne devono affrontare grandi fattori di stress psicosociale: vivere in alloggi affollati, in rifugi, instabilità finanziaria, adattarsi a una nuova città. Tutto questo spesso avviene senza il sostegno sociale e comunitario di compagni, parenti, amici, vicini e gruppi sociali che sarebbero stati altrimenti a loro disposizione.
La crisi sta anche mettendo in evidenza problemi coniugali che prima della crisi erano taciuti. Olena, psicologa di “Here and Now”, spiega che le relazioni instabili sono ora messe a nudo a causa delle grandi pressioni che la situazione di conflitto comporta.
Si nota un aumento delle separazioni.
Tra gli altri aspetti che possono essere fonte di stress che le madri devono affrontare è l’incapacità di pianificare in anticipo e prepararsi per l’inverno. Secondo Olena, è la paura più grande per la maggior parte delle persone.
“Quello che offriamo sono tecniche di autosostegno per ritrovare la fiducia e concentrarsi sul benessere della madre in quanto ciò avrà una ricaduta positiva anche sui figli”, spiega Svitlana.
Le madri vogliono e cercano aiuto. “Il fatto che vengano qui è il più grande passo avanti”, conclude Tatiana.
salute mentale dei bambini
Per i bambini il contesto di conflitto può rappresentare un vero shock: raccolgono lo stress e le pressioni dei genitori e sono particolarmente disorientati a lasciare la propria casa e trasferirsi in luoghi sconosciuti.
“Un bambino ha bisogno di sentirsi al sicuro”, dice Svitlana. “Questa è una situazione grave per i bambini”, dice Arina, una delle psicologhe. “Sono anni di sviluppo e formazione e i bambini mostrano segni di stress e traumi che sono allarmanti”.
Mentre le scuole riprendono a funzionare, molte madri temono le delusioni dei loro figli che potrebbero non riuscire a riunirsi con i loro amici e compagni di classe. Oppure, si domandano, come se la caveranno lontano da casa?
Come puoi aiutare
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