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Gli ultimi di Mindanao

1 Dicembre 2017

Il conflitto sull’isola di Mindanao, nel Sud delle Filippine, risale al XIX secolo ed è considerato uno dei più longevi al mondo. La violenza, aggravata dall’impatto dei cambiamenti climatici, ha provocato ondate di sfollati nel corso degli anni. Negli ultimi 50 anni, le rivolte di gruppi armati in lotta per l’indipendenza del territorio di Mindanao hanno portato a scontri con le forze di sicurezza, colpendo la popolazione più vulnerabile ed emarginata delle Filippine.

Nel settembre 2013 più di 125.000 persone hanno lasciato la città di Zamboanga, quando è stata presa da un gruppo separatista. Nel maggio di quest’anno, 360.000 persone hanno dovuto abbandonare la città di Marawi a causa degli scontri tra l’esercito nazionale e lo Stato Islamico

Azione Contro la Fame e la Commissione Europea, che si occupano dei bisogni umanitari nell’area, cercano di far fronte alle esigenze di un popolo che vive in un conflitto completamente assente dalle agende internazionali.

ESIGENZE A TUTTI I LIVELLI

Azione Contro la Fame e la Commissione Europea hanno coperto i bisogni fondamentali degli sfollati per molti anni in termini di nutrizione e salute, acqua potabile, servizi igienici, sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza.

“Anche prima degli ultimi scotri, molti sfollati interni non avevano accesso ai servizi di sanità pubblica e il tasso di malnutrizione cronica è il più alto in tutto il Paese, raggiungendo il 45.2%“, spiega Benedetta Lettera, direttrice regionale di Azione Contro la Fame per le Filippine. “Lo sfollamento ha esposto intere famiglie di agricoltori alla perdita della loro principale fonte di reddito, riducendo considerevolmente il loro accesso al cibo.”

Anche i servizi di erogazione d’acqua pulita e le strutture igienico-sanitarie scarseggiano. “La mancanza di servizi igienici e acqua pulita espone i bambini e le donne in gravidanza e in fase di allattamento a una situazione estremamente vulnerabile.”

Ad oggi, grazie al lavoro congiunto di Azione Contro la Fame e Commissione Europea, negli ultimi mesi è stato possibile migliorare la qualità della vita di migliaia di persone:

  • 3750 persone hanno ricevuto assistenza medica e supporto nutrizionale
  • 4000 bambini fino a 5 anni sono stati diagnosticati attraverso la misurazione MUAC
  • 11.300 persone hanno ricevuto assistenza alimentare
  • 6000 persone hanno avuto accesso a servizi idrici e fognari funzionanti
  • 147 latrine sono state riabilitate o costruite e servono 3080 persone
  • 1521 famiglie hanno ricevuto assistenza per creare le proprie attività
  • 3400 persone hanno ricevuto materiale di riparo

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