Chiediamo una protezione immediata dei civili a Gaza, in Libano e in Cisgiordania Firma anche tu →
Situazione Gaza oggiSituazione Gaza oggi

Guerra Israele-Gaza: la situazione oggi

8 Ottobre 2024

Il conflitto nella Striscia di Gaza sta creando una crisi umanitaria di portata apocalittica davanti ai nostri occhi.
Il blocco imposto e la mancanza di corridoi umanitari sicuri hanno lasciato Gaza isolata. Questo ha un impatto sull’accesso alle forniture di energia elettrica, all’acqua, alle comunicazioni, al cibo, ai servizi sanitari e sulla maggior parte dei bisogni primari. Gaza è piombata nell’oscurità.

L’escalation della guerra tra i gruppi armati palestinesi e Israele dà testimonianza di violazioni incontrollate del Diritto Internazionale Umanitario da entrambi le parti.

Noi di Azione Contro la Fame stiamo lavorando incessantemente nella Striscia di Gaza per portare aiuti salvavita come cibo, acqua pulita, trattamenti contro la malnutrizione e altri beni essenziali.

Ma la situazione a Gaza continua a peggiorare e i bisogni aumentano. Aiutaci a salvare vite prima che sia troppo tardi con una donazione:

AGGIORNAMENTO 8 OTTOBRE 2024

Un anno di violenze nella Striscia di Gaza hanno creato una crisi umanitaria senza precedenti.

La situazione a Gaza è sempre più critica: non esistono posti sicuri, l’intera Striscia è sull’orlo della carestia e la malnutrizione è tornata a colpire in modo allarmante i bambini, specialmente quelli nati appena prima o durante il conflitto.

Ma le violenze non si limitano alla Striscia di Gaza: anche in Cisgiordania la violenza dei coloni ha raggiunto livelli senza precedenti e l’escalation di violenze ha colpito anche in Libano.

In questo anno, noi di Azione Contro la Fame abbiamo aiutato più di un milione di persone a Gaza e in Cisgiordania e oltre 160,000 persone in Libano.

AGGIORNAMENTO 11 SETTEMBRE 2024

Noi di Azione Contro la Fame accogliamo con favore la “pausa umanitaria” di 3 giorni concordata per avviare una campagna di vaccinazione per oltre 650.000 bambini a Gaza. Era impensabile non dare agli operatori umanitari e sanitari il tempo e lo spazio necessari per salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini.

Chiediamo un #CESSATEILFUOCO permanente e sostenibile, che non solo consenta l’accesso senza ostacoli a tutti i vaccini, alle relative attrezzature e al personale specializzato per portare avanti una campagna di vaccinazione completa, ma che garantisca anche che nessun altro bambino muoia a causa della guerra a Gaza.

Nel frattempo, i nostri team continuano a fornire aiuti essenziali attraverso programmi di nutrizione e sicurezza alimentare, distribuzione di acqua potabile e servizi igienico-sanitari nella Striscia di Gaza, che sono essenziali per sostenere qualsiasi risposta di prevenzione delle epidemie e per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.

Dal 7 ottobre 2023, abbiamo raggiunto oltre 1.100.000 persone con i nostri programmi di nutrizione per garantire la sicurezza alimentare e l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici. 

AGGIORNAMENTO 12 agosto 2024

Dopo il recente attacco alla scuola di Gaza, dove oltre 100 persone – molte delle quali bambini secondo il Ministero della Salute – sono state uccise durante le preghiere dell’alba, noi di Azione Contro la Fame ribadiamo la necessità di un #CESSATEILFUOCO immediato e permanente e del rilascio incondizionato degli ostaggi.

Conflitto a Gaza

Condanniamo i recenti ordini di evacuazione forzata e ricordiamo a tutte le parti in conflitto che impedire l’accesso a forniture vitali è una violazione del Diritto Internazionale Umanitario e che la salvaguardia degli operatori umanitari è essenziale per gli sforzi umanitari. A Gaza non c’è nessun luogo sicuro. La violenza a Gaza deve cessare.

Le nostre squadre a Gaza stanno aiutando le persone colpite con attività di emergenza, come la distribuzione di kit igienici.

AGGIORNAMENTO 15 luglio 2024

Non c’è nessun luogo sicuro per i civili a Gaza.

Lo dimostra ancora una volta l’ultimo attacco avvenuto in questi giorni nella “zona umanitaria” di Al-Mawasi in cui sono morte oltre 140 persone. Questi attacchi violano i fondamenti del Diritto Internazionale Umanitario e non possono essere normalizzati.

Servono condizioni sicure e sostenibili per fornire assistenza umanitaria salvavita. Per questo continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente.

AGGIORNAMENTO 27 giugno 2024

A Gaza la situazione è sempre più grave.

L’analisi dell’IPC rivela che il rischio di carestia si è ormai esteso all’intera popolazione, e che quasi mezzo milione di persone sta affrontando livelli catastrofici di insicurezza alimentare (Fase 5 IPC).

Le difficoltà di accesso delle organizzazioni umanitarie, unita all’inflazione dei prezzi, ha ridotto drasticamente la disponibilità di generi alimentari. Tutte le aree essenziali per la lavorazione e distribuzione del cibo, come terreni agricoli, pozzi e strade, sono distrutte. Ciò ha reso Gaza dipendente dagli aiuti umanitari.

“È importante ricordare che anche quando le famiglie ricevono un po' di cibo, molte non hanno utensili da cucina, acqua o combustibile con cui prepararlo"

- Hélène Pasquier, responsabile della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza

 Per questo motivo, nonostante l’escalation del conflitto, i nostri team hanno costruito una cucina per fornire pasti caldi a migliaia di sfollati. Ma la situazione resta drammatica.

“L'unico modo per prevenire e fermare la carestia è un cessate il fuoco che permetta una risposta umanitaria completa e multisettoriale"

- Hélène Pasquier

AGGIORNAMENTO 13 giugno 2024

Oltre 270 operatori umanitari sono stati uccisi.

L’accesso umanitario rimane una sfida e la distribuzione degli aiuti continua a essere insufficiente per soddisfare i bisogni urgenti della popolazione. Il recente aumento dei danni alle infrastrutture umanitarie e civili, compresi ospedali e magazzini, è a dir poco preoccupante. Non possiamo perdere la possibilità di salvare vite umane e di permettere agli operatori umanitari di rispondere pienamente ai bisogni urgenti di Gaza.

AGGIORNAMENTO 06 giugno 2024

Attualmente, a Gaza più di mezzo milione di bambini e madri hanno bisogno di assistenza nutrizionale e metà della popolazione – più di un milione di persone – soffre o è sull’orlo della fame.

Per questo motivo noi di Azione Contro la Fame abbiamo attivato un programma nella regione di Deir al-Balah per prevenire la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni, le donne incinte e le madri che allattano.

Con questo programma di nutrizione distribuiamo integratori alimentari a base di lipidi per ridurre l’incidenza della malnutrizione acuta nei bambini, con l’intenzione di sostenere più di 13.000 persone vulnerabili.

“Nelle cliniche vediamo bambini malnutriti, soprattutto sotto i due anni. Vediamo come la mancanza di cibo influisce sul loro sviluppo: non crescono entro le dimensioni medie che dovrebbero avere per la loro età e, internamente, gli organi vitali come il cuore, i reni o i polmoni sono indeboliti; sono immunodepressi e soffrono maggiormente di infezioni"

- Coordinatore nutrizionale e sanitario della squadra di emergenza.

Il rischio di carestia, sempre più vicino per oltre la metà della popolazione di Gaza, potrebbe essere scongiurato se si riuscisse a fermare il deterioramento della sicurezza alimentare, della salute e della nutrizione con l’ingresso degli aiuti umanitari attraverso tutti i valichi di terra e l’implementazione dei servizi di base. Tuttavia, senza un cessate il fuoco permanente, la carestia resta imminente.

AGGIORNAMENTO 24 maggio 2024

La situazione a Gaza resta critica.

L’OCHA – Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari – stima che, da inizio maggio, oltre 800.000 persone siano state sfollate da Rafah e abbiano cercato rifugio più a nord, a Khan Younis e Deir al Balah. Sono sorti numerosi siti di sfollamento informali, in cui mancano le infrastrutture e i servizi di base necessari a sostenere l’accesso a cibo, acqua e assistenza sanitaria.

Lo spostamento di oltre 800.000 palestinesi affamati, feriti e traumatizzati avrà conseguenze catastrofiche indicibili. È necessario che venga data la priorità alla distribuzione degli aiuti via terra e che le organizzazioni umanitarie abbiano un accesso libero e sicuro per far arrivare acqua, cibo, medicinali e carburante salvavita alle popolazioni civili che dipendono totalmente da questa assistenza.

In questa gravissima situazione, i bambini sono i soggetti i più a rischio: nel nord di Gaza, 1 bambino su 6 di età inferiore ai 2 anni è gravemente malnutrito, e si stima che circa il 3% sia affetto dalla forma più grave di malnutrizione acuta e necessiti di cure immediate. Prima del 7 ottobre, ne soffriva solo lo 0,8% dei bambini sotto i cinque anni.

Chiediamo l’immediato aumento del flusso giornaliero di aiuti umanitari in arrivo a Gaza, compresi cibo, carburante, articoli commerciali e tutti i materiali necessari per la riparazione delle strutture e delle infrastrutture idriche.

AGGIORNAMENTO 6 maggio 2024

“A seguito del recente ordine di evacuazione, condanniamo una possibile offensiva di terra a Rafah, che provocherà migliaia di morti, aumenterà notevolmente il rischio, ancora una volta, di sfollamento forzato di milioni di palestinesi e impedirà agli aiuti salvavita di raggiungere le persone più vulnerabili a Gaza"

- Natalia Anguera Ruiz, responsabile delle operazioni di Azione Contro la Fame per il Medio Oriente

Mentre continuiamo a lavorare per fornire aiuti alla popolazione in tutta la Striscia di Gaza e per garantire la sicurezza del nostro personale, ricordiamo alla comunità internazionale che a Gaza non esiste un luogo sicuro.

Ribadiamo con urgenza la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente, che comprenda un accesso umanitario sicuro ed efficace e la protezione dei civili e delle infrastrutture civili, come unico modo per prevenire un’ulteriore catastrofe.

AGGIORNAMENTO APRILE 2024

A sei mesi dall’inizio del conflitto, la guerra a Gaza continua a infliggere devastanti sofferenze a oltre due milioni di palestinesi, causando morti e fame e sfollando dalle proprie case la quasi totalità della popolazione.

  • L’85% della popolazione della Striscia di Gaza è stata costretta a fuggire dalle proprie case
  • Oltre 1 milione di persone affronta livelli catastrofici di insicurezza alimentare, ad un passo dalla carestia
  • Il conflitto ha causato la morte di almeno 196 operatori umanitari
  • L’accumularsi di rifiuti solidi e acque di scarico nelle strade rischia di far esplodere un’epidemia di colera

Dal 7 ottobre 2023, a fronte di numerosi ostacoli causati dalle difficili condizioni di sicurezza, noi di Azione Contro la Fame abbiamo aiutato oltre 800.000 persone, circa il 40% della popolazione.

Inoltre, stiamo per lanciare un programma di nutrizione per raggiungere ogni mese oltre 13.000 bambini e donne in allattamento, distribuendo nutrienti supplementari per prevenire la malnutrizione.

AGGIORNAMENTO 25 MARZO 2024

Accogliamo con favore la notizia che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato durante il mese di Ramadan che porti a un cessate il fuoco permanente e duraturo, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e un aumento degli aiuti umanitari salvavita a Gaza. A seguito della risoluzione, è necessario intraprendere azioni immediate.

AGGIORNAMENTO MARZO 2024

A cinque mesi dall’escalation del conflitto, la situazione attuale a Gaza continua a peggiorare:

  • Il cibo scarseggia sempre di più e i prezzi di ciò che è rimasto sono saliti alle stelle a causa dell’inflazione: 1kg di farina ora costa 30 euro.
  • Almeno 20 persone sono morte per malnutrizione e disidratazione nel nord, la maggior parte delle quali sono bambini.
  • Ogni giorno a Gaza vengono uccise 63 donne, 37 delle quali sono madri.
  • L’81% delle famiglie di Gaza non ha accesso all’acqua pulita e ogni persona ha a disposizione solo 2l di acqua al giorno.

La capacità di fornire una risposta umanitaria tempestiva ed efficace a Gaza non solo rimane estremamente difficile, ma diventa sempre più impegnativa con il passare del tempo. Nonostante queste sfide, noi di Azione Contro la Fame continuiamo a fornire assistenza salvavita alle popolazioni della Striscia di Gaza, compresa la raccolta dei rifiuti solidi e la distribuzione di cibo a Rafah, nonché l’assistenza alimentare nel nord di Gaza, dove solo cinque organizzazioni, tra cui la nostra, hanno attività di distribuzione di cesti alimentari e pasti caldi. 

Aiuta le famiglie di Gaza con cibo e altri aiuti salvavita:

AGGIORNAMENTO FEBBRAIO 2024

Gli attacchi a Rafah stanno mettendo a rischio il nostro lavoro umanitario!

Questa è una delle aree in cui abbiamo le operazioni più attive e dove si trovano molti dei nostri colleghi con le loro famiglie, che come il resto della popolazione saranno costretti a fuggire di nuovo.

Negli ultimi quattro mesi, abbiamo fornito cesti di cibo, assistenza in denaro e servizi idrici e igienici per evitare la diffusione di malattie a circa 320.000 persone intrappolate a Rafah, tra cui donne incinte, madri che allattano, neonati e famiglie con bambini a carico.

L’interruzione di queste attività avrebbe ripercussioni incalcolabili, soprattutto perché più di mezzo milione di persone sono sull’orlo della carestia.

Qualsiasi iniziativa che non sia un cessate il fuoco immediato e un massiccio aumento degli aiuti rappresenterebbe un fallimento storico nella protezione dei civili.

AGGIORNAMENTO GENNAIO 2024

A seguito dell’importante decisione della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) di ordinare misure provvisorie su richiesta del Sudafrica, che evidenzia la gravità della situazione a Gaza, noi di Azione Contro la Fame invitiamo i leader mondiali a sostenere la decisione della CIG. 

Nel farlo, i leader mondiali devono compiere tutti gli sforzi di attuazione necessari a realizzare tali misure per aumentare gli aiuti umanitari che entrano a Gaza.

AGGIORNAMENTO 1 DICEMBRE 2023

Durante quasi una settimana di cessate il fuoco temporaneo a Gaza, le nostre squadre sul campo hanno potuto ampliare la loro risposta umanitaria con interventi come la costruzione di un’unità igienico-sanitaria nell’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Hanno inoltre continuato a distribuire beni di prima necessità come acqua, cibo, prodotti per l’igiene, pannolini, coperte e materassi, nel modo più efficiente e rapido possibile, in coordinamento con gli attori locali e internazionali.

È necessario un cessate il fuoco permanente per soddisfare i bisogni più elementari della popolazione di Gaza.

Se si raggiungesse un cessate il fuoco permanente e aumentasse il numero di camion che trasportano carburante e articoli necessari per i nostri interventi, potremmo:

  • valutare le reti idriche danneggiate e coordinarci con i nostri partner locali per identificare ciò che è necessario per riparare le infrastrutture, essenziale per migliorare i servizi igienici e prevenire epidemie e diarrea nella popolazione;
  • iniziare a riparare le reti idriche dove possibile, in modo che le famiglie abbiano acqua sufficiente per bere, cucinare e per l’igiene;
  • sostenere gli sfollati interni, le famiglie che vivono in condizioni estreme, per prepararsi al prossimo inverno, distribuendo materassi, coperte e teli di plastica;
  • aumentare gli aiuti alimentari agli sfollati interni;
  • sostenere gli agricoltori colpiti nel ripristino delle loro terre e dei loro beni agricoli, nonché dell’accesso all’acqua, in modo che possano riprendere rapidamente il loro lavoro: coltivare, raccogliere e vendere i loro prodotti.

AGGIORNAMENTO 16 NOVEMBRE 2023

Da oggi si prevede che tutte le rimanenti infrastrutture idriche critiche – sostenute nelle ultime settimane da una limitata fornitura di carburante dell’UNRWA situata all’interno di Gaza – smetteranno di funzionare. Non sarà più possibile pompare l’acqua dai pozzi, desalinizzare l’acqua potabile o pompare l’acqua attraverso le condutture.

Le piogge previste nelle prossime ore si aggiungeranno ai liquami che già scorrono per le strade. L’acqua piovana mescolata alle acque reflue potrebbe portare a un aumento delle malattie e a possibili epidemie, che si diffonderanno rapidamente a causa del sovraffollamento nei rifugi degli sfollati.

"Abbiamo notizie che il carburante disponibile a Gaza è completamente esaurito, il che significa che tutti i servizi essenziali, comprese le telecomunicazioni, saranno totalmente interrotti. Questo avrà gravi ripercussioni sulla popolazione di Gaza e sulla nostra capacità di fornire aiuti umanitari. Le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie critiche saranno paralizzate, esponendo le famiglie sfollate e vulnerabili a maggiori rischi per la salute e riducendo le loro possibilità di sopravvivenza”.

- Chiara Saccardi, responsabile di Azione Contro la Fame per il Medio Oriente

Stiamo lavorando con i fornitori locali all’interno di Gaza per distribuire forniture di base come acqua, cibo, prodotti per l’igiene, pannolini, coperte e materassi nel modo più efficiente e rapido possibile. 

AGGIORNAMENTO 2 NOVEMBRE 2023

Maya, la nostra collega italiana sul campo, ha lasciato la striscia di Gaza e arriverà a breve in Italia, dove la sua famiglia la sta aspettando.

"È un sollievo perché la situazione a Gaza è stata davvero difficile, ma sono molto preoccupata per il resto del team e per la popolazione. Dopo aver lavorato lì per mesi e aver vissuto in prima persona questa terribile crisi, io e i miei colleghi abbiamo una visione chiara della risposta umanitaria che deve essere attivata con urgenza"

- Maya, nostra collega appena rientrata da Gaza

Siamo felici e sollevati per il suo ritorno e ringraziamo vivamente le autorità competenti per gli sforzi compiuti per riportarla a casa. Non possiamo però dimenticare coloro che sono ancora a Gaza, cercando di sopravvivere tra le bombe, il cibo che scarseggia, l’acqua e l’elettricità limitate.

Il nostro personale sta lavorando 24 ore su 24 per fornire assistenza umanitaria su piccola scala e localizzata a Gaza, quando è sicuro farlo.
Le condizioni sono estremamente dure e rimaniamo profondamente preoccupati per la loro sicurezza.

"La situazione a Gaza è terribile. Gli spostamenti sono pressoché impossibili. Le strade sono distrutte e chiunque si muove lo fa a suo rischio e pericolo".

- Chiara Saccardi, responsabile regionale di Azione Contro la Fame per il Medio Oriente

Rinnoviamo la richiesta per un cessate il fuoco immediato, la protezione dei civili e un aumento dell’assistenza umanitaria.

AGGIORNAMENTO 27 OTTOBRE 2023

Più di due milioni di persone nella Striscia di Gaza hanno urgente bisogno di acqua.
La quantità di acqua arrivata con i primi camion di aiuti è insufficiente a soddisfare le esigenze delle persone, che ormai hanno a disposizione un solo litro di acqua al giorno per bere, lavarsi e cucinare.

Con le strutture idriche distrutte dai bombardamenti e l’assenza di carburante per far funzionare desalinatori e pompe d’acqua, le persone sono costrette a consumare acqua salata, che aumenta il rischio di contrarre malattie come il colera e la diarrea, la principale causa di mortalità infantile a livello mondiale.

Noi di Azione Contro la Fame abbiamo già distribuito migliaia di bottiglie d’acqua, centinaia di materassi e prodotti per l’igiene all’interno della Striscia di Gaza, che è sull’orlo di una grave epidemia.

AGGIORNAMENTO 20 OTTOBRE 2023

GAZA:
Sebbene i nostri programmi siano stati interrotti a causa dell’instabilità della situazione a Gaza, le nostre squadre sono state in grado di distribuire centinaia di materassi alle famiglie sfollate e a quelle che le ospitano a Khan Younis, dove migliaia di famiglie si sono riunite in cerca di un riparo dopo essere fuggite dal nord della Striscia di Gaza. I bisogni più urgenti sono cibo, acqua, medicine e carburante.

Il nostro team di emergenza si è dispiegato in Egitto, dove si sta coordinando con gli attori umanitari per inviare beni di soccorso in convogli umanitari. Appena possibile, saremo in grado di trasportare beni vitali oltre il confine, nella Striscia.

CISGIORDANIA:
Siamo profondamente preoccupati anche per l‘escalation senza precedenti della violenza dei coloni israeliani, che sta costringendo la popolazione palestinese della Cisgiordania a lasciare le proprie case. Più della metà degli sfollati sono bambini. Con tutti gli occhi puntati su Gaza, queste violenze stanno passando inosservate, nella quasi totale impunità.

I coloni stanno distruggendo i serbatoi d’acqua e tagliando le forniture idriche nel tentativo di costringere le comunità palestinesi a lasciare le loro case. 

LA SITUAZIONE A GAZA OGGI

LA MANCANZA DI ACCESSO AL CIBO

L’insicurezza alimentare non fa che peggiorare: il blocco totale imposto non solo impedisce l’ingresso di aiuti o forniture umanitarie, ma ha interrotto la refrigerazione, l’irrigazione e altri sistemi essenziali per la produzione agricola. Inoltre, il numero di famiglie che si spostano verso sud in così poco tempo sta sovraccaricando la capacità dell’area.

I nostri colleghi e le loro famiglie, anch’essi sfollati interni in fuga dalle bombe, ci dicono che anche quando i negozi sono aperti, è molto pericoloso cercare di accedervi per procurarsi cibo o acqua, perché non è ancora stato raggiunto un cessate il fuoco.

La popolazione ha iniziato a razionare l’assunzione di cibo a causa della mancanza di accesso sicuro alle forniture, e della disponibilità di cibo sul mercato.

LA MANCANZA DI ACQUA PULITA

Un’altra grande preoccupazione è la mancanza di accesso all’acqua. Si stima che siano disponibili solo 3 litri d’acqua a persona per 2,3 milioni di persone che vivono a Gaza, metà delle quali sono bambini. Inoltre, questa quantità rischia di diminuire di giorno in giorno con l’esaurirsi delle scorte e del combustibile utilizzato negli impianti di desalinizzazione.

Di fronte a questa situazione, la maggior parte delle famiglie di Gaza ricorre a fonti di acqua non potabile, come i pozzi agricoli. Questo li espone al rischio imminente di disidratazione e persino di un’epidemia di malattie infettive come il colera. Un’epidemia del genere, se dovesse verificarsi, renderebbe ancora più grave la crisi in atto.

Tra le persone più a rischio di carenza d’acqua e di malattie diarroiche ci sono i bambini sotto i cinque anni. Questa è la principale causa di mortalità infantile a livello globale e in questo caso si aggiunge alle molte altre vulnerabilità causate dalla violenza contro i civili.

IL NOSTRO INTERVENTO

I nostri operatori già presenti sul campo si stanno coordinando con gli attori internazionali e locali nella risposta umanitaria a questa grave crisi.

"Stiamo rispondendo ai bisogni della popolazione colpita a Gaza distribuendo beni non alimentari come coperte e prodotti per l'igiene e vogliamo estendere il nostro intervento all'acqua e ai servizi igienici. Al momento abbiamo fornitori a Gaza che dispongono di scorte per poter distribuire nel modo più efficiente e rapido possibile forniture di base a breve termine come acqua, cibo, prodotti per l'igiene, pannolini, coperte e materassi. Tutto questo per alleviare le sofferenze delle famiglie e delle migliaia di persone colpite”.

- Chiara Saccardi, responsabile regionale di Azione Contro la Fame per il Medio Oriente

Noi di Azione Contro la Fame siamo a Gaza dal 2005. Oggi il blocco in vigore impedisce l’arrivo di acqua, cibo e carburante, complicando ulteriormente la situazione per famiglie, bambine e bambini.

Di fronte a questo scenario di emergenza, abbiamo bisogno più che mai del tuo aiuto per fornire accesso all’acqua e al cibo e per prenderci cura delle persone colpite.

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