Lava è nata nel Kurdistan siriano. Per 15 anni ha vissuto ad Aleppo, in Siria, dove viveva una vita molto piena: si è sposata, ha studiato economia e insegnava musica. In aggiunta Lava era membro di un’organizzazione locale di donne per aiutare la sua comunità – in particolare altre giovani donne. Ma nel 2013 il conflitto ha danneggiato la sua casa e l’ha costretta a scappare dalla Siria.
“Ho sofferto molto da questa esperienza” ci racconta Lava, membro del nostro team di acqua, servizi igienici e igiene nel Kurdistan iracheno. “Mio marito è arrivato qui qualche settimana prima di me e per lui non è stato facile essere accettato. All’inizio non conoscevamo la lingua e non riuscivamo a trovare un lavoro. Vivevamo nel campo di Domiz. Questa esperienza è stata profondamente scioccante – le condizioni di vita, lo stato psicologico delle altre persone – era terribile. Adesso è più semplice: ho imparato la lingua e, anche se mi ci sono voluti diversi mesi, ho trovato un lavoro prima come insegnante di inglese e ora con Azione contro la Fame a Erbil”.
La sua prima esperienza professionale prima di unirsi al nostro team è stata fondamentale per Lava perché le ha permesso di sentirsi accettata. “Quando insegnavo ai bambini mi sono sentita bene” ricorda “Con i bambini non ci sono problemi di lingua o di origini. Gli insegnavo l’inglese e loro mi insegnavano il curdo”.
Ad aprile 2014, Lava si è unita al nostro team di WaSH (Water, Sanitation and Hygiene – acqua, servizi igienici e igiene, n.d.r.) a Ebril. Grazie alla sua esperienza in prima persona in un campo rifugiati, si è dedicata alla promozione delle pratiche igieniche nei campi rifugiati siriani. Il suo lavoro non è stato sempre semplice, ma lei è riuscita a non perdere la motivazione.
“Io stesso sono una rifugiata e mi sono promessa che avrei fatto del mio meglio per assistere altre famiglie in difficoltà. Da quando ho cominciato questo lavoro, ho sentito così tante storie terribili da donne e bambini. Non posso vedere questo tipo di situazioni e non fare niente a riguardo”.
A giugno 2014, una nuova crisi ha costretto centinaia e centinaia di persone a fuggire verso il Kurdistan iracheno. Lava adesso aiuta le persone che come lei sono state costrette a fuggire e hanno trovato rifugio nello stesso Paese che ha accolto lei. “Non mi interessa da dove provengono le persone” ci racconta “Una volta ho visto questa bambina che era gravemente ustionata – e sarebbe potuta essere mia figlia. Come posso non aiutare qualcuno soltanto perché ha una cultura o una religione diverse dalla mia?
La recente serie di crisi nel Paese ha creato molte difficoltà alle persone e agli operatori umanitari, ma Lava ci racconta che ha visto tantissime persone comportarsi generosamente nonostante l’emergenza. “In una situazione normale, le persone non necessariamente aiutano gli altri, ma un’emergenza è un momento del tutto diverso – ci spiega – Quando le persone lavorano insieme, possono superare di tutto”.