Quando lo scorso anno scoppiò il conflitto a Mayom, nello stato di Unity State, il marito di Abuk Deng le disse di prendere i loro 4 figli e fuggire per salvarsi la vita. La donna e i bambini corsero via. Il marito rimase a combattere.
Da quando nel Dicembre del 2013 è iniziata la violenza in Sud Sudan, 1 milione e mezzo di persone come Abuk sono state costrette a lasciare le loro case. Sono state separate dalle loro colture, dal bestiame, da tutti i loro mezzi di sostentamento. Indeboliti dalla malnutrizione e da malattie che nascono nell’acqua, vedono le loro scorte esaurirsi e la gente non riesce più a fronteggiare le difficoltà. Per Abuk Deng e i suoi figli, il viaggio per raggiungere la salvezza in un campo di sfollati a Man Awan nello stato del Northern Bahr el Ghazal ha richiesto diversi giorni ed un percorso pieno di pericoli. “Prima di tutto non c’erano né cibo né acqua e quindi i bambini erano sempre molto affamati. Ci hanno aiutato i nostri vicini. Ci hanno offerto acqua e qualcosa da mangiare fino al nostro arrivo a Man Awan. Quando finalmente arrivammo al campo, alcune organizzazioni ci accolsero dandoci del cibo“.
Il figlio più giovane di Abuk, Emanuel Charles – che ora ha 3 anni – era pericolosamente malnutrito. Il team di Azione Contro la Fame lo ha ammesso nel programma che prevede l’uso di alimenti terapeutici basati su una pasta ad alto contenuto calorico tramite nutrienti arricchiti e arachidi, chiamata Plumpy Nut. A poco a poco, e con l’aggiustamento della dieta e delle razioni, il bambino ha ripreso a mangiare con più appetito anche altri alimenti.
Purtroppo questa possibilità non è per tutti. Proprio in questo istante 2 milioni e mezzo di persone stanno fronteggiando una emergenza per insicurezza alimentare in Sud Sudan.
Data l’importanza delle comunità locali per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni sfollate, Azione Contro la Fame decise di coinvolgere i membri della comunità per combattere la malnutrizione. Ed è stato in questo modo che Abuk Deng è diventata una dei 15 volontari del campo di Man Awan. I volontari vengono formati per aiutare ad identificare i bambini malnutriti e a darne notizia alla clinica più vicina. Essi promuovono anche corrette pratiche di igiene e incoraggiano l’allattamento al seno.
“Mi piace il mio lavoro di volontaria” Dice Abuk. “La mia sola richiesta ad Azione Contro la Fame è quella di continuare a fornire questi servizi agli sfollati a causa del conflitto, perché ho visto che tutto questo fa la differenza. Per favore, non fermatevi“.
Noi cercheremo in tutti i modi di esaudire la richiesta di Abuk.