Quest’anno si stima che oltre 55 milioni di persone in Sahel saranno a rischio di grave insicurezza alimentare, specialmente durante la stagione secca, la cosiddetta “Stagione della fame”.
La regione del Sahel, nel cuore dell’Africa occidentale, sta affrontando una delle peggiori crisi alimentari e nutrizionali degli ultimi decenni, esasperata da una profonda crisi climatica, sociale e politica.
La regione, nota per la sua vulnerabilità alle variazioni climatiche, ha visto intensificarsi i problemi a causa dei conflitti armati ricorrenti e di un’economia indebolita. I prezzi dei generi alimentari di base sono aumentati, con incrementi che vanno dal 10% a oltre il 100% rispetto agli ultimi cinque anni.
Questa situazione è esacerbata dall’inflazione e dalle restrizioni commerciali, che ha portato a un aumento del costo delle importazioni di cibo.
COS’è LA STAGIONE DELLA FAME
La stagione della fame nel Sahel è il periodo che va da giugno a ottobre, quando le scorte di cibo del raccolto precedente si esauriscono prima che il nuovo raccolto sia disponibile. Più le scorte si esauriscono, più il cibo diventa costoso e difficile da procurare.
Si tratta di un momento molto critico in cui le comunità devono affrontare gravi carenze alimentari a causa delle riserve insufficienti per sopravvivere fino al nuovo raccolto. I conflitti e la crisi climatica che affliggono la regione rendono ancora più difficile l’accesso al cibo. Anche in Sahel, l’insicurezza alimentare colpisce soprattutto le persone più vulnerabili, ovvero i bambini sotto i cinque anni, le donne incinte e gli anziani.
Le aree che subiscono maggiormente gli effetti della crisi alimentare sono quelle più colpite da siccità e conflitti, come Mauritania, Niger, Mali e Senegal.
In risposta a questa situazione, da anni noi di Azione contro la Fame realizziamo interventi umanitari che mirano a fornire una risposta volta al miglioramento delle condizioni di vita delle persone che si trovano nelle aree più colpite.
- Distribuiamo cibo e lavoriamo per contrastare gli effetti della malnutrizione acuta nei bambini sotto i cinque anni e nelle donne in gravidanza e allattamento.
- Promuoviamo la resilienza delle comunità, attraverso programmi di educazione alimentare e di sostegno all’agricoltura, inclusa la formazione e la distribuzione di attrezzature.
- Garantiamo l’accesso all’acqua pulita attraverso il ripristino e il rafforzamento delle infrastrutture idriche.
LA STAGIONE DELLA FAME IN MAURITANIA
Nel 2023, la Mauritania è stata caratterizzata da una serie di sfide e variazioni climatiche: periodi di piogge intense si sono intervallati a lunghi periodi di siccità. Queste irregolarità climatiche hanno avuto un impatto negativo sull’agricoltura e sull’allevamento del bestiame, principali fonti di sostentamento per molte comunità mauritane. Ciò ha comportato l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, inclusi i generi alimentari, complicando ulteriormente l’accesso alle risorse di base per le famiglie più vulnerabili.
Alla fine del 2023, la sicurezza alimentare in Mauritania era precaria, con il 5% della popolazione in situazione di crisi alimentare, e si prevede che questa cifra aumenterà fino all’8% entro la fine del 2024. La malnutrizione rimane un problema serio, con tassi di malnutrizione acuta grave che superano le soglie di emergenza dell’OMS.
L’insicurezza alimentare in Mauritania è aggravata dalle conseguenze dei conflitti. Per oltre un decennio, infatti, decine di migliaia di rifugiati provenienti dal Mali hanno cercato rifugio in Mauritania a causa della violenza e instabilità nel loro Paese, con prospettive di ritorno molto limitate. Dall’aprile 2023, in seguito al deterioramento della sicurezza in Mali, la Mauritania ha affrontato un nuovo massiccio afflusso di rifugiati, registrando oltre 90.000 persone. Ma il Paese, già duramente colpito dalla fame, non ha le risorse necessarie per accogliere altre persone.
IL NOSTRO INTERVENTO IN MAURITANIA
In Mauritania, noi di Azione contro la Fame, favoriamo l’accesso al cibo attraverso la distribuzione di generi alimentari e denaro per affrontare l’emergenza e far fronte all’inflazione. Inoltre, i nostri progetti si concentrano sul miglioramento della nutrizione di donne e bambini, tramite la promozione di pratiche alimentari sane. Lo scorso anno, abbiamo raggiunto oltre 365.000 persone e sostenuto 120 strutture sanitarie.
Inoltre, collaboriamo con i partner locali per migliorare la gestione delle risorse naturali e ricostruire la resilienza delle comunità, soprattutto nelle aree più colpite da siccità e fame, per promuovere una produzione alimentare diversificata e sostenibile a livello locale.
LA STAGIONE DELLA FAME IN NIGER
Il Niger deve affrontare una crisi umanitaria acuta e complessa. La difficoltà di accesso al cibo durante la stagione della fame è aggravata da fattori come la persistente instabilità e violenza, le ricorrenti epidemie, le inondazioni e la povertà diffusa.
L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base ha complicato ulteriormente l’accesso a un’alimentazione adeguata, soprattutto durante la stagione della fame. Inoltre, l’insicurezza nel Sahel centrale continua a compromettere l’accesso ai pascoli e la sicurezza del bestiame, causando perdite significative e incidendo direttamente sui mezzi di sostentamento delle comunità pastorali.
Entro la fine del 2024, si prevede un peggioramento della sicurezza alimentare. I dati mostrano che oltre 3 milioni di persone in Niger si troveranno ad affrontare una grave crisi alimentare durante la stagione della fame. Inoltre, la situazione nutrizionale è allarmante, con alti livelli di malnutrizione acuta e cronica tra i bambini, che incidono sulla loro sopravvivenza e sul loro sviluppo.
IL NOSTRO INTERVENTO IN NIGER
In Niger, noi di Azione contro la Fame, favoriamo l’accesso ai beni di prima necessità, incluso il cibo, per affrontare l’emergenza e migliorare la diversità alimentare delle famiglie. Inoltre, i nostri progetti si concentrano sul miglioramento della nutrizione dei gruppi vulnerabili, in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza e in allattamento. Lo scorso anno, abbiamo assistito più di 250.000 persone, riducendo la malnutrizione e rafforzando la resilienza agli shock futuri.
Inoltre, forniamo assistenza alimentare d’emergenza e misure di protezione sociale, con un’attenzione particolare alle comunità pastorali, per garantire il loro sostentamento e il benessere dei loro figli.
Migliaia di famiglie nel Sahel stanno affrontando livelli critici di fame. Sostenendo il nostro lavoro, ci aiuterai a fornire cibo, acqua pulita e assistenza d’emergenza alle comunità più colpite. Insieme, possiamo aiutarle a superare le settimane più dure della stagione secca.
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