Oggi, il Sudan sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi e, allo stesso tempo, meno visibili al mondo. Ad un anno dall’inizio del conflitto, il Paese è protagonista della più grande crisi di sfollati al mondo, con quasi 8,2 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case. Più di 6,5 milioni sono stati costretti a spostarsi all’interno del Sudan e circa 2 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini, in particolare in Ciad e in Sud Sudan.
"Si tratta del peggior livello di fame mai registrato durante la stagione del raccolto, che termina a febbraio di ogni anno. Di solito, questo è un periodo in cui c'è più cibo disponibile. È un chiaro segno del crollo totale dei mezzi di sostentamento delle famiglie sudanesi e del rischio che la fame assuma dimensioni di massa”
FAME E MALNUTRIZIONE IN SUDAN: I NUMERI ALLARMANTI
A causa del conflitto, degli sfollamenti e del declino economico del paese, quasi 18 milioni di persone (circa 1 su 3) soffrono di grave insicurezza alimentare
Le crescenti violenze hanno causato ingenti danni alle infrastrutture e ai servizi essenziali, compresi quelli per la produzione e la distribuzione di cibo. Ciò ha causato il crollo delle attività economiche, il blocco dei sistemi di trasporto e il conseguente aumento del costo dei prodotti. Questo, sommato alla distruzione dei terreni agricoli e delle riserve idriche, ha contribuito a peggiorare il livello di fame dell’intero Paese.
Inoltre, più di 7,4 milioni di sudanesi non hanno accesso all’acqua potabile. Migliaia di famiglie devono quindi affrontare la carenza di beni di primaria importanza come cibo e acqua ed affrontare la persistente minaccia di epidemie mortali.
Il servizio sanitario infatti, già vulnerabile, è ulteriormente indebolito dall’imminente minaccia di epidemie di colera. Per evitare che ciò accada, noi di Azione contro la Fame favoriamo l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici e promuoviamo le corrette pratiche igieniche.
LA GUERRA COLPISCE DONNE E BAMBINI IN SUDAN
In questa drammatica situazione, le donne e i bambini sono i più vulnerabili.
Dall’inizio del conflitto in Sudan, infatti, la malnutrizione acuta nei bambini sotto i cinque anni è aumentata. Oggi, più di 2,9 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta. Di questi, 700.000 bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta grave, la forma più pericolosa e mortale. 200.000 bambini, donne incinte e neomamme potrebbero morire di fame nei prossimi mesi, a meno che non vengano forniti finanziamenti e assistenza salvavita urgente.
Noi di Azione contro la Fame collaboriamo con 44 centri sanitari in tutto il Sudan per prevenire e curare la malnutrizione e altre malattie come diarrea, polmonite, malaria e morbillo, soprattutto tra i bambini.
Inoltre, le Nazioni Unite hanno espresso allarme per l’escalation di violenze di genere commesse durante il conflitto. Già prima dei combattimenti, a causa delle norme sociali, le donne non avevano il controllo sulle risorse. Nelle loro famiglie, le donne e le bambine erano le ultime a mangiare e il 79% non riusciva a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare giornaliero. In aggiunta a questo, oggi, le donne e le ragazze adolescenti subiscono violenze quando cercano di accedere ai mercati, ai campi o ai siti di distribuzione degli aiuti umanitari.
Per rispondere a questo problema, noi di Azione contro la Fame assistiamo le vittime di violenza di genere attraverso una linea telefonica diretta, creando centri per le donne e reti di protezione comunitaria. Conduciamo programmi di sensibilizzazione anche nelle scuole del territorio per aumentare la consapevolezza e promuovere l’uguaglianza di genere.
LA PIÙ GRANDE CRISI DI SFOLLATI AL MONDO
Dal 15 aprile 2023, 8,2 milioni di persone sono state sfollate a causa del conflitto: più di 6,5 milioni sono stati costretti a spostarsi all’interno del Sudan e circa 2 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini, in particolare in Ciad (36%) e in Sud Sudan (31%). Oggi, più di 25 milioni di persone in Sudan, Sud Sudan e Ciad sono intrappolate in una spirale di insicurezza alimentare e violenza.
"La maggior parte delle persone in transito sono madri sole con bambini. Ogni giorno non sanno come procurarsi cibo, acqua e un riparo. Stiamo cercando di aiutare, ma mentre le persone continuano ad arrivare in Sud Sudan, i finanziamenti scarseggiano",
IL NOSTRO IMPEGNO IN SUDAN
Nonostante le persistenti sfide, noi di Azione contro la Fame rispondiamo a questa emergenza con programmi integrati che affrontano la fame, la malnutrizione e la violenza di genere.
Oggi siamo presenti in 11 località degli Stati del Nilo Bianco, del Nilo Blu, del Kordofan Meridionale e del Darfur Centrale, e, con i nostri interventi, abbiamo raggiunto quasi 500.000 persone.