È uno degli obiettivi di sviluppo del millennio e l’ONU ha deciso di spendere i prossimi dieci anni cercando di trovare soluzioni sostenibili. Eppure secondo Generation Nutrition, coalizione internazionale di ONG tra cui Azione contro la Fame, la fine della fame nel mondo rischia di slittare ancora oltre al 2030 se non saranno previsti ulteriori investimenti da parte dei leader mondiali.
Secondo il report “Nutrition Funding: The Missing Piece of the Puzzle”, i progressi nella lotta contro la fame sono di circa 20 anni indietro rispetto alla tabella di marcia, e 5 anni indietro per la denutrizione acuta. Inoltre gli aiuti economici, promessi dai leader mondiali al Nutrition for Growth Summit di Londra del 2013, sono in ritardo: nel caso degli otto Paesi donatori che hanno fornito i dati nel 2013, solo il 64% degli aiuti promessi sono stati effettivamente stanziati.
A tre anni di distanza dal summit di Londra, l’appuntamento in programma per quest’estate a Rio de Janeiro è a rischio e la coalizione di Generation Nutrition insiste nel chiedere che i leader mondiali tengano fede sul serio alle promesse fatte.
Ben Hobbs, manager della campagna, aggiunge: “I livelli attuali di fondi non sono sufficienti per l’ambizione di liberare decine di milioni di bambini malnutriti nel mondo dalla malnutrizione nei prossimi anni. I leader dei paesi devono fissure al più presto la data per un nuovo meeting per non perdere un’occasione”.
Cos’è Generation Nutrition
Generation Nutrition è una campagna globale della società civile che chiede l’intervento dei leader mondiali per bloccare le morti dei bambini per malnutrizione. La campagna è stata lanciata nel 2014 ed è attiva in 12 Paesi e nell’Unione Europea. Partecipano alla coalizione 85 organizzazioni, tra cui Azione contro la Fame.