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Violenze e abusi: così le donne in Sudan pagano il prezzo del conflitto 

29 Maggio 2025

Tra violenza e resilienza, ecco il dramma che stanno vivendo le donne in Sudan 

In Sudan, il conflitto in corso da due anni continua a devastare territori e comunità, segnate da gravi violazioni dei diritti umani. 

In tutto il Paese,  in particolare nelle regioni del Darfur, di Khartoum e del Kordofan – donne e ragazze di ogni età subiscono quotidianamente violenze di ogni genere: aggressioni sessuali, matrimoni forzati, sfruttamento, abusi fisici e psicologici.  

Sono centinaia i casi documentati di stupri di massa, schiavitù sessuale e traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento, di cui sono accusate le milizie paramilitari coinvolte nel conflitto, le Forze di Supporto Rapido (RSF). 

Oltre alla violenza diretta, le donne in Sudan affrontano anche gli effetti collaterali del conflitto: il Paese è teatro della più vasta crisi di sfollamento forzato al mondo e di una delle crisi di fame più gravi del pianeta. Le donne e i bambini sono le fasce di popolazione che subiscono maggiormente le conseguenze di questa situazione: non hanno accesso ai servizi sanitari di base, all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, il che aumenta a dismisura il rischio di epidemie.  

Le famiglie guidate da donne sono più vulnerabili alla povertà e all’insicurezza alimentare. I tassi di malnutrizione sono in costante aumento. In molti casi, il peso dei traumi e delle violenze subite è tale da spingere molte donne in Sudan a togliersi la vita.   

L’impatto del conflitto su donne e ragazze in Sudan 

Due anni di conflitto in Sudan hanno messo a dura prova la popolazione, soprattutto quella femminile.  

Secondo i rapporti dell’UNHCR, la violenza di genere è una delle conseguenze più gravi di questa crisi e colpisce quasi 7 milioni di persone 

“Leggo con orrore le testimonianze raccolte da organizzazioni come le Nazioni Unite e dai media locali di donne in Sudan che raccontano di essere state stuprate nelle loro case, sulle strade, davanti ai loro figli, parlano del dolore persistente nella schiena e nell’addome causato dalla violenza subita. Sento dai miei colleghi sudanesi come sosteniamo le sopravvissute alla violenza di genere nel paese, anche se ci sono ferite che richiederanno molto tempo per guarire e, ancora di più, per essere riparate”.

Le donne subiscono violenza sia all’interno del Sudan, nelle aree più colpite dal conflitto, sia nei Paesi limitrofi dove si sono rifugiate come sfollate. Non si tratta purtroppo di un fenomeno nuovo: già nel 2018, durante la rivoluzione che ha interessato il Sudan, le donne erano state oggetto di un’ondata di violenza. Oggi, a differenza di allora, molte di loro hanno il coraggio di parlare e denunciare quanto accade. Nonostante questo, siamo consapevoli che la portata del problema è molto più ampia, perché ci sono donne che ancora non parlano a causa di stigma, paura di ritorsioni, vergogna, mancanza di sostegni. 

Oltre alla violenza di genere le donne sono costrette ad affrontare altri problemi. Molte di loro hanno perso familiari e amici, sono prive di forme di sostentamento e non hanno accesso ad acqua e beni essenziali. La lontananza dei servizi sanitari e l’assenza di servizi igienici penalizza soprattutto le donne incinte, che spesso partoriscono senza alcun tipo di assistenza, mettendo a rischio la loro vita e quella dei loro bambini. 

L’epidemia di colera che si è diffusa nel Paese ha aggiunto un ulteriore sofferenza alla popolazione già provata. Le donne in Sudan hanno il compito di recarsi a prendere l’acqua, che spesso è contaminata. Si occupano inoltre della cura dei malati esponendosi maggiormente al rischio di contrarre epidemie.   

L’impegno di Azione Contro la Fame per le donne in Sudan

Si stima che 12 milioni di donne e ragazze abbiano bisogno di servizi di sostegno per combattere la violenza sessuale di genere. Nonostante la difficoltà della situazione, le donne sudanesi stanno dimostrando la loro forza e la loro resilienza. In Sudan il movimento femminista, le organizzazioni e le reti di quartiere guidati da donne stanno svolgendo un ruolo cruciale nella distribuzione degli aiuti umanitari.  

Noi di Azione Contro la Fame promuoviamo lo sviluppo di queste realtà e la creazione di centri per donne per garantire protezione, ascolto e sostegno all’interno delle comunità.  

Sosteniamo le vittime di violenza di genere fornendo loro assistenza medica e psicologica. Inoltre, siamo impegnati a sensibilizzare le comunità sull’importanza dell’uguaglianza di genere.

Dopo essere arrivata al punto di confine del Sud Sudan di Majok Yinthiou, Adheet Akeen Alhia, 20 anni e incinta, è stata sottoposta insieme a suo figlio a uno screening da parte degli operatori di Azione Contro la Fame. 

"Come madre, il viaggio è stato molto difficile perché non sai cosa potrà accadere alla tua vita lungo la strada. Ho solo pregato Dio per la vita della mia famiglia." 

Noi di Azione Contro la Fame siamo presenti in Sudan dal 2018. Nel 2023 e nel 2024 abbiamo intensificato il nostro lavoro e siamo riusciti ad assistere più di un milione di persone in 4 stati. Abbiamo distribuito cibo, favorito l’accesso all’acqua pulita, curato casi di malnutrizione acuta e garantito l’accesso a servizi sanitari di base. 

Non possiamo più rimanere indifferenti alla sofferenza umana in Sudan. Noi di Azione Contro la Fame chiediamo alla comunità internazionale di agire con urgenza, di fermare gli attacchi delle parti in conflitto, di renderle responsabili delle violazioni dei diritti umani e di garantire l’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione. 

I nostri operatori continueranno a essere presenti accanto a donne, bambini e comunità colpite dal conflitto. Sostieni il nostro lavoro con una donazione singola o devolvendo ad Azione contro la Fame il tuo 5×1000 

Le donne in Sudan hanno bisogno del tuo aiuto: dona ora! 

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