Yemen: la tregua violata e il paese affonda nella violenzaYemen: la tregua violata e il paese affonda nella violenza

Yemen: la tregua violata e il paese affonda nella violenza

22 Luglio 2015

La spirale della violenza

Mentre nessuna prospettiva di pace sembra essere in vista, lo Yemen si ritova trascinato in una spirale di violenza di cui le vittime sono sempre e ancora i civili stretti fra i combattimenti, gli attacchi aerei e la scarsità cronica di cibo e di carburante. Il blocco navale, aereo e terrestre continua a frenare gli approvvigionamenti del paese ed aggrava ancora di più una situazione già critica.

La seconda tregua è stata violata dopo alcune ore da tutte le parti in conflitto ed in molte regioni del paese” conferma Arnaud Phipps, direttore delle operazioni di Azione contro la Fame in Yemen. Malgrado l’appello del consiglio di sicurezza del’ONU a rispettare la tregua umanitaria ed evitare una scalata a causa delle violazioni, i ribelli Houthi e le forze di coalizione hanno dunque continuato a combattersi, con la conseguenza diretta dell’impossibilità di distribuire gli aiuti umanitari di emergenza alle popolazioni in stato di bisogno.

 

L’accesso degli aiuti per le popolazioni

La situazione umanitaria continua a peggiorare di giorno in giorno, senza che le ONG riescano ad avere accesso alle zone colpite dove i bisogni riscontrati sono immensi” , prosegue Arnaud Phipps. Ad Aden, le strade della città e quelle che conducono ai governatorati vicini, sono bloccate dai ribelli Houthi. Gli operatori di ACF hanno tentato ultimamente di spostare una parte delle loro scorte umanitarie da Aden a Lahj, dove i trattamenti per la malnutrizione acuta sono ormai interrotti da un mese per la mancanza di approvvigionamenti. La richiesta è stata rifiutata dai ribelli, con conseguenze potenzialmente fatali per 70 bambini in stato di malnutrizione grave acuta che stavano ricevendo un trattamento.

 

Rimozione dei blocchi e rispetto del Diritto Umanitario Internazionale

Oltre all’accesso estremamente limitato nei confronti della popolazione, il forte disprezzo di tutte le forze in campo del Diritto Umanitario Internazionale e dei diritti umani impedisce alle ONG di lavorare. Lo scorso 13 Luglio dei combattenti armati hanno fatto irruzione in uno dei centri di Azione contro la Fame, nel sud del governatorato di Hodeida. Gli uomini hanno fatto controlli sul cibo, sui medicinali e sui carichi umanitari distribuiti dai team, come anche sull’identità di tutti i presenti. E’ stata una minaccia reale e diretta per la sicurezza degli operatori umanitari e dei beneficiari presenti in quel momento.

 

Stop alla vendita di armi alla coalizione

Il 9 Luglio scorso il Parlamento Europeo ha adottato la risoluzione 2015/2760 che condanna le violenze, i bombardamenti e i blocchi che hanno causato migliaia di morti e provocato 1,2 milioni di sfollati in tutto il territorio. Il Parlamento ha richiamato tutte le parti al rispetto del Diritto Umanitario Internazionale e dei diritti umani, ad assicurare la protezione dei civili ed evitare di danneggiare le strutture civili, in particolare quelle mediche e le reti idriche. Questa risoluzione del Parlamento Europeo, insieme alla posizione dell’Unione Europea sul controllo delle esportazioni di tecnologie e di equipaggiamento militare, conferma inequivocabilmente l’impossibilità, la illegalità e la irresponsabilità del continuare a sostenere la coalizione guidata dall’Arabia Saudita, né tantomento a venderle armi. La posizione dell’UE indica molto chiaramente che non ci possono essere esportazioni di merci di questo tipo verso paesi che violano i diritti umani. 

 

Azione contro la Fame chiede nuovamente a tutte le parti coinvolte di facilitare l’accesso degli aiuti umanitari alle popolazioni più vulnerabili che necessitano di aiuti urgenti, come anche il rispetto del Diritto Umanitario Internazionale e dei diritti umani. L’accesso umanitario deve essere garantito in tutto il paese, e specialmente nella città di Aden, che da poco è tornata sotto il controllo della coalizione e dove la situazione è particolarmente drammatica considernado la portata e la violenza dei combattimenti che vi hanno avuto luogo. Nella città di Aden, ACF conserva delle scorte di beni umanitari e la distribuzione di cibo e di prodotti per l’igiene nella città deve avvenire in tempi molto brevi.

RIMANI INFORMATO​

Ricevi le storie, gli approfondimenti e le notizie sui progetti dal campo e le iniziative contro la fame.

"*" indica i campi obbligatori

Nome completo*
Hidden
Informazioni da fornire, ex art. 13, GDPR
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.
Il 92% delle donazioni
vanno ai programmi
sul campo