A pochi giorni dall'inizio di un nuovo anno, abbiamo voluto selezionare alcuni dei più bei messaggi di speranza che ci hanno toccato nel 2018: sorrisi, gesti di umanità e prove di solidarietà che rendono speciale il lavoro quotidiano di Azione contro la Fame.
Dal 2014, il Paese soffre di una crisi economica e finanziaria che si unisce agli effetti devastanti della guerra contro l’ISIS. Povertà , vulnerabilità e disoccupazione: il conflitto ha colpito le comunità locali, gli sfollati e  i rifugiati dalla confinante Siria.
Il 9 maggio si terrĂ la quarta edizione italiana della Corsa contro la Fame, un evento didattico, sportivo e solidale pensato da Azione contro la Fame per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
L’iniziativa nasce in Francia nel 1997, per poi espandersi a Spagna, Italia e Germania, sempre con l’idea di assegnare un ruolo chiave agli alunni delle scuole partecipanti, ai quali viene chiesto un coinvolgimento attivo nell’essere parte della soluzione al problema della fame nel mondo.
Un omaggio all'enorme coraggio e alla dignitĂ delle persone con cui siamo onorati di collaborare nella nostra lotta per porre fine alla fame. Attraverso una selezione di alcune delle nostre foto piĂą potenti, riflettiamo sul 2017, un anno che ci ha sfidato, rafforzato e ispirato.Â
I team di Azione contro la Fame sono arrivati nella cittĂ di Darbandikhan (Kurdistan) all'alba di ieri per valutare i danni del terremoto le esigenze piĂą urgenti della popolazione. "Secondo i risultati delle nostre valutazioni, decideremo la risposta piĂą appropriata a questa emergenza, in coordinamento con le autoritĂ governative e le altre organizzazioni umanitarie,"afferma Aneta Sarna, Direttrice Paese di Azione contro la Fame in Iraq.
"A metà luglio i nostri team di salute e nutrizione hanno sottoposto a screening 990 bambini sotto i 5 anni, nel centro di transito a sud di Mosul. Tra questi, 132 soffrono di malnutrizione acuta: 41 sono affetti da malnutrizione acuta severa e 91 da malnutrizione acuta moderata," spiega Aneta Sarna, Direttrice Paese di Azione contro la Fame in Iraq.
Chi fugge da Mosul passa per questo campo, prima di essere riassegnato a un altro, come quello di Hammam Al-Alil.Â
Il team di Azione contro la fame lascia la base a sud di Dohuk. Da oltre un anno, l'organizzazione internazionale svolge attività in molti villaggi del governatorato di Ninive per affrontare le potenziali conseguenze umanitarie di una offensiva militare su Mosul. Lungo la strada che conduce alla seconda città dell’Iraq ci sono diversi punti di controllo. In lontananza, si alza una nuvola di fumo nero di cui è difficile determinare l'origine esatta, che getta una nube di incertezza sul futuro di Mosul, controllata per oltre due anni dallo Stato Islamico.
Lava è nata nel Kurdistan siriano. Per 15 anni ha vissuto ad Aleppo, in Siria, dove viveva una vita molto piena: si è sposata, ha studiato economia e insegnava musica. In aggiunta Lava era membro di un’organizzazione locale di donne per aiutare la sua comunità – in particolare altre giovani donne. Ma nel 2013 il conflitto ha danneggiato la sua casa e l’ha costretta a scappare dalla Siria.
Muhammad passa dalla pianta di pomodori a quella di cetrioli: accarezza un frutto sorridendo, dice “è maturo” poi lo coglie, lo mette nel secchio e continua. La sua fattoria in Siria è lontana, ma è tornato a fare il suo lavoro in una delle quattro serre costruite da UNHCR nel campo Gawilan, nel Kurdistan iracheno.
Da oltre un anno, la crisi che ho colpito l'Iraq ha provocato 2 milioni di sfollati all'interno del paese mettendo da parte, a poco a poco, la situazione di circa 250.000 rifugiati siriani nel Kurdistan Iracheno. I combattimenti nella regione di Kobane, nel nord della Siria, hanno causato migliaia di sfollati e molti di loro hanno fatto un lungo cammino attraverso la Turchia fino al Kurdistan Iracheno. Nel campo di Darashakran, vicino ad Erbil, circa 10.000 persone provano a ricostruire le loro vite, lontani dal loro paese.