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CICLONE IDAI IN MOZAMBICO, DOPO IL DISASTRO È EMERGENZA COLERA

5 Aprile 2019

QUI gli ultimi aggiornamenti

Il Ciclone Idai che lo scorso 14 e 15 marzo ha colpito, oltre a Malawi e Zimbabwe, soprattutto il Mozambico provocando alluvioni devastanti con conseguenti gravi danni umani e materiali, è stato descritto come uno dei peggiori disastri umanitari nella storia del Paese: gli ultimi dati forniti dal Governo del Mozambico parlano di 1.850.000 persone in stato di necessità di assistenza, 1000 morti, 146.000 sfollati, 110.000 abitazioni danneggiate e 1.428 casi di colera. Per giorni, le squadre di soccorso, inclusi gli impiegati governativi e le agenzie di soccorso, hanno utilizzato barche ed elicotteri alla ricerca di sopravvissuti nelle aree inondate. L’Istituto Nazionale per la Gestione dei Disastri del Mozambico sta conducendo degli sforzi per riportare alcuni dei rifugiati nei loro villaggi colpiti dalla tempesta a mano a mano che le acque dell’inondazione vanno ritirandosi.

Ciclone Idai, dopo l’acqua il colera

La situazione è resa ancora più critica dal diffondersi esponenziale di un’epidemia di colera: negli ultimi due giorni il numero dei casi è passato da 250 a quasi 1.500 e, nonostante gli aiuti siano cominciati ad arrivare, la comunità internazionale non è ancora riuscita a fare la differenza e quindi c’è bisogno di uno sforzo aggiuntivo per accelerare la risposta alla diffusione del colera.

Ciclone Idai: la risposta all’emergenza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’arrivo di 884.953 dosi di vaccino contro il colera a sostegno della mobilitazione umanitaria a Beira. Il World Food Program e i suoi partner sono riusciti a rifornire con alimenti secchi e disidratati oltre 424.400 persone e prevede di raggiungerne mezzo milione nel corso della prossima settimana. Venti organizzazioni stanno fornendo un’assistenza sanitaria diretta o un supporto alle strutture sanitarie delle aree colpite. Dal 2 aprile a circa 37.720 persone (pari a 7.326 famiglie) è stata data assistenza grazie all’utilizzo di strutture di riparo e rifugio.

Ciclone Idai: l’intervento di Azione Contro la Fame

Azione Contro la Fame ha concordato con il suo partner locale e con Aquassistance una serie di prime attività. Una prima unità di trattamento dell’acqua è già stata collocata e sta già producendo acqua sicura. Le squadre sul campo hanno affrontato e gestito l’obiettivo sfidante di localizzare di una fonte adeguata a consentire la produzione di acqua potabile. Le attività in programma in queste prime settimane sono l’installazione di servizi igienici in 2 campi, la promozione di pratiche d’igiene e la distribuzione di sapone e di compresse per la purificazione dell’acqua. Altri 4 responder di Azione Contro la Fame sono attesi nei prossimi giorni, per lavorare a fianco del nostro partner locale.

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