I pericoli dell’acqua non potabile: le malattie che mettono a rischio la vita milioni di persone
Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto il diritto fondamentale di ogni essere umano all’accesso ad acqua sicura e a servizi igienici adeguati. Tuttavia, in molte regioni del mondo, questo diritto non è ancora una realtà.
In base ai dati OMS, nel 2021 oltre 2 miliardi di persone vivevano in Paesi con gravi carenze idriche. Nel 2022, circa 1,7 miliardi di persone potevano accedere solo a fonti di acqua non potabile, esponendosi a malattie come diarrea, colera, dissenteria e tifo, causate dalla contaminazione microbiologica.
L’acqua contaminata e la scarsa igiene, causata da servizi igienico sanitari inadatti o assenti, espongono le persone a malattie che potrebbero essere prevenute. In molte regioni del mondo dietro questa situazione c’è una gestione inadeguata delle falde acquifere urbane, agricole o industriali, che porta alla contaminazione dell’acqua. Queste possono essere inquinate da sostanze chimiche pericolose come fluoro, piombo o arsenico, oppure entrare in contatto con materia fecale.
Inoltre, nelle zone di conflitto le infrastrutture idriche e i pozzi vengono spesso distrutti, lasciando le persone senza accesso ad acqua pulita e servizi igienici adeguati. E le inondazioni, sempre più frequenti a causa del cambiamenti climatico, contribuiscono alla diffusione di malattie.
Quali sono i rischi dell’acqua non potabile? 4 malattie che potrebbero essere evitate
Nel mondo persistono profonde disuguaglianze geografiche nell’accesso all’acqua potabile, con intere popolazioni che ne sono private, specialmente in alcuni Paesi a basso reddito, come quelli dell’Africa Subsahariana, dove le condizioni climatiche estreme aggravano la crisi idrica. Tra i più colpiti ci sono il Niger, il Ciad, l’Etiopia, l’Eritrea, la Somalia, la Repubblica Democratica del Congo, l’Angola e l’Uganda.
Le conseguenze di questa condizione hanno un impatto negativo sulla salute generale di intere popolazioni. Ogni anno le malattie da acqua non potabile colpiscono centinaia di migliaia di persone, provocando epidemie diffuse. La diarrea è il sintomo più comune, e anche il più grave: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta la seconda causa di morte per i bambini sotto i 5 anni, con un tasso di mortalità infantile superiore a quello di morbillo, AIDS e malaria combinati.
I virus e i batteri trasmessi attraverso l’acqua non potabile portano a malattie gravi come:
- Febbre tifoide. Questa patologia altamente contagiosa è diffusa specialmente nelle nazioni più povere, e si contrae attraverso cibo contaminato, scarsa igiene e acqua non sicura. I sintomi includono febbre, dolori muscolari, sudorazione, diarrea o stitichezza. Sebbene esista un vaccino preventivo, evitare il consumo di acqua non potabile è la principale misura di prevenzione per il tifo che, per essere curato, necessita di farmaci antibiotici il cui accesso può essere limitato.
- Colera. Si contrae attraverso l’acqua contaminata e si diffonde di frequente nei contesti caratterizzati da povertà e scarsa igiene o nel corso di emergenze umanitarie. Un esempio è l’aumento dei casi registrato durante il conflitto in Libano. Il colera è una malattia estremamente pericolosa, perché può portare al decesso in pochi giorni e si manifesta con nausea, vomito, crampi muscolari e diarrea acuta.
- Dissenteria. È un’infezione intestinale che porta a una grave forma di diarrea con presenza di muco o sangue nelle feci. Può insorgere a seguito dell’ingestione di acqua contaminata da virus o batteri, oppure per contatto con materia fecale. I sintomi includono febbre e vomito, e la malattia può diventare molto pericolosa a causa della difficoltà di reintegrare i liquidi persi. I casi più gravi necessitano di cure antibiotiche, sebbene alcuni ceppi della malattia risultino resistenti ai farmaci.
- Epatite A. Questa malattia infettiva colpisce il fegato e porta sintomi come nausea, vomito, dolori addominali, febbre, perdita di appetito e evacuazioni frequenti. Il contagio avviene entrando a contatto con la materia fecale, motivo per cui si diffonde rapidamente nei contesti dove scarseggiano i servizi igienici.
Ingerendo acqua non potabile, le malattie che si possono contrarre sono anche altre. Un esempio è la schistosomiasi, una patologia causata da vermi parassiti che si trovano nell’acqua sporca. Un altro caso è la febbre dengue che si trasmette tramite insetti che vivono e si riproducono nell’acqua pulita, in particolare quella presente in contenitori domestici. In questo caso basterebbe conservare l’acqua potabile in contenitori chiusi per scongiurare il diffondersi non solo della febbre dengue, ma anche della contaminazione fecale. Il problema è che queste semplici pratiche igieniche non sono note a tutte le famiglie.
L’impegno di Azione Contro la Fame nei Paesi dove scarseggia l’acqua sicura
L’acqua sicura e facilmente accessibile è alla base della salute pubblica. Migliorando l’approvvigionamento idrico attraverso una più efficiente gestione delle risorse disponibili si potrebbe incentivare la crescita economica di diversi Paesi, contribuendo a ridurre la povertà delle popolazioni.
Eppure, ancora oggi, ci sono Paesi al mondo privi di acqua potabile, o dove le persone devono percorrere diversi chilometri per poter accedere a fonti sicure.
Noi di Azione Contro la Fame siamo impegnati a sostenere le popolazioni che si trovano in emergenza idrica tramite il nostro programma WASH (Water, Sanitation and Hygiene) che ci ha consentito di aiutare più di 6,8 milioni di persone solo nel 2023.
Nelle zone colpite da emergenze, trasportiamo l’acqua con dei camion e la distribuiamo attraverso cisterne e serbatoi. Nelle aree in cui l’acqua scarseggia scaviamo pozzi, installiamo pompe manuali, sfruttiamo le falde acquifere e le sorgenti naturali. Ci impegniamo anche a ripristinare le infrastrutture idriche se presenti, ma danneggiate.
Per portare acqua pulita nei villaggi e nei centri sanitari ci avvaliamo anche di soluzioni tecnologiche come il sistema Smart Water Tap, un distributore automatico di acqua che funziona a energia solare.
Per prevenire la diffusione di malattie i nostri operatori locali sono anche impegnati a valutare la qualità dell’acqua utilizzata nelle scuole e a sensibilizzare la popolazione sulle pratiche igieniche distribuendo loro kit igienici.
Se condividi il nostro impegno e vuoi sposare la nostra causa puoi sostenerci facendo una donazione ad Azione Contro la Fame.
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