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L’importanza dell’allattamento e del latte materno per combattere la malnutrizione in Africa 

30 Giugno 2025

Allattamento in Africa con latte materno, il primo gesto per salvare una vita 

Promuovere l’allattamento con latte materno in Africa è una delle azioni più efficaci per contrastare la diffusione della malnutrizione infantile.  

Il latte materno, infatti, fornisce ai neonati tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nei primi mesi di vita: rafforza il sistema immunitario e protegge l’organismo da infezioni e malattie. Anche per le madri allattare rappresenta un beneficio poiché riduce il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di tumore.  

In molte aree dell’Africa, dove l’accesso all’acqua potabile è limitato, l’uso di latte artificiale può rappresentare un pericolo: la preparazione richiede acqua sicura e condizioni igieniche che spesso non sono garantite. L’allattamento al seno con latte materno, invece, elimina il bisogno di acqua per la preparazione dei pasti, riducendo così i rischi sanitari legati alla contaminazione. 

Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita, che può proseguire fino a 2 anni di vita e oltre, mentre si procede con lo svezzamento.  

Come avviene l’allattamento in Africa: tra latte materno e problemi legati allo svezzamento 

In Africa molte donne non hanno accesso ai servizi sanitari adeguati, a spazi protetti per accudire i propri figli, né a informazioni corrette sull’importanza dell’allattamento al seno nei primi mesi di vita. In molti Paesi poveri, infatti, è uso comune iniziare a nutrire i neonati con acqua o cibi solidi prima che abbiano compiuto i sei mesi.  

Questa pratica mette a rischio il delicato organismo dei neonati, che non è ancora pronto ad assorbire e digerire alimenti diversi dal latte materno. Le conseguenze sono spesso gravi: tra queste, la diarrea è senza dubbio una delle più frequenti. Nel lungo termine, lo svezzamento precoce contribuisce allo sviluppo della malnutrizione infantile, compromettendo il corretto sviluppo fisico e cognitivo del bambino e indebolendo il suo sistema immunitario.  

L’impegno di Azione Contro la Fame per favorire l’allattamento al seno in Africa 

Azione Contro la Fame sostiene l’allattamento al seno inserendolo tra i suoi programmi di salute e nutrizione attraverso iniziative di sensibilizzazione sull’importanza del latte materno per i neonati.  

Il nostro obiettivo è educare le madri sui benefici dell’allattamento esclusivo, spiegando loro che questa pratica rappresenta una forma di alimentazione adeguata e sicura, che può rafforzare il sistema immunitario dei bambini e contribuire concretamente a ridurre i casi di malnutrizione e mortalità infantile. 

Per raggiungere questo obiettivo, formiamo operatori sanitari locali affinché possano trasmettere queste conoscenze e guidare le famiglie in scelte più sicure per la salute dei bambini. Allo stesso tempo, avviamo campagne informative nei villaggi e nei centri sanitari per contrastare pratiche dannose e credenze errate legate allo svezzamento precoce. Parallelamente, interveniamo durante le emergenze umanitarie, causate da conflitti, crisi economiche o cambiamenti climatici, per fornire alle neomamme e alle donne incinte il giusto supporto nutrizionale.   

Non siamo presenti solo in Africa, ma anche nel resto del mondo 

Non ci limitiamo a promuovere solo l’allattamento in Africa con il latte materno, ma interveniamo anche in tutti gli altri Paesi con i più alti tassi di fame e malnutrizione.  

Nel 2023, in India abbiamo avviato il progetto Vruddhi nel villaggio di Dedhrota, a Himmatnagar, con l’obiettivo di condurre visite domiciliari presso le famiglie con bimbi piccoli.  

È così che abbiamo incontrato Rupangi, suo marito Atit e la piccola Divya, venuta al mondo da pochi giorni. Quando i nostri operatori sono arrivati, la mamma le stava facendo il bagnetto e non hanno potuto fare a meno di notare che Divya era in stato di ipotermia. Fortunatamente, sono intervenuti in modo repentino, avvolgendo la bambina in un asciugamano per riscaldarla e spiegando alla madre che poteva scaldare la piccola mettendola a contatto con la sua pelle.  

Divya pesava solo 2,4 kg alla nascita. Quando il Coordinatore Amit Suthar ha chiesto ad Atit quali fossero le loro pratiche di alimentazione, lui ha spiegato che davano alla piccola latte confezionato perché la mamma faceva fatica ad allattare. È bastato spiegare quali sono le tecniche corrette di posizionamento e di attacco al seno per rendere possibile l’allattamento materno. 

Il team ha continuato a seguire la famiglia nei mesi successivi, assistendola nello svezzamento della piccola a partire dai 6 mesi. A otto mesi, Divya ha raggiunto un peso sano di 7 kg. 

Sempre in India, presso il Sadrabadi Primary Health Centre, abbiamo incontrato Sheila, madre di un neonato di 2 kg che non riusciva ad allattare. Aveva iniziato a nutrirlo con latte in bottiglia, inconsapevole dei rischi. Dopo una visita approfondita, i nostri operatori hanno scoperto la presenza di un nodulo al seno e suggerito un semplice rimedio domestico: un massaggio quotidiano alla schiena, eseguito dalla suocera. In meno di una settimana, Sheila ha iniziato a produrre latte e ha potuto allattare al seno il suo bambino. 

Nel 2023 noi di Azione Contro la Fame abbiamo promosso un workshop sull’allattamento al seno rivolto alle donne colpite dal terremoto in Siria e Turchia, per garantire continuità alla nutrizione infantile anche in situazioni di emergenza. 

Anche in situazioni di emergenza, creiamo spazi sicuri per mamme e bambini per favorire l’allattamento al seno e garantire la continuità della nutrizione infantile, come durante il terremoto in Siria e Turchia, la guerra in Ucraina e in molte altre crisi umanitarie.  

Se lo desideri, anche tu puoi dare il tuo contributo per sostenere le nostre iniziative con una donazione singola o ricorrente.  

Puoi anche scegliere di devolvere il tuo 5×1000 o fare un lascito testamentario alla nostra organizzazione. 

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