Cosa sapere sulla carestia: cause, definizione e fattori di rischio
La carestia ha una definizione molto chiara ed è una delle più gravi emergenze umanitarie che possano colpire una popolazione. Si verifica quando, per un periodo prolungato, intere comunità non hanno accesso sufficiente a cibo e acqua, con un incremento dei casi di malnutrizione e gravi conseguenze sulla salute pubblica.
Le carestie non hanno mai una sola causa, ma si verificano spesso a seguito della combinazione di diversi fattori, tra loro strettamente interconnessi come:
- eventi climatici estremi come alluvioni o periodi prolungati di siccità
- conflitti armati che distruggono i raccolti e limitano l’arrivo degli aiuti umanitari
- crisi economiche che mettono in ginocchio l’economia di interi Paesi portando ad aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari
- epidemie che colpiscono popolazioni vulnerabili.
La carestia e la 5 fase dell’IPC
La carestia assume un significato più preciso se viene rapportata alla classificazione IPC sull’insicurezza alimentare:
- Fase 1: Generale sicurezza alimentare
- Fase 2: Moderata insicurezza alimentare
- Fase 3: Acuta crisi alimentare e dei mezzi di sostentamento
- Fase 4: Emergenza umanitaria
- Fase 5: Carestia/Catastrofe
Secondo la definizione internazionale, si può parlare di carestia quando tre criteri – indicati nella fase 5 della classificazione ICP – vengono contemporaneamente superati:
- almeno il 20% delle famiglie accede a meno di 2.100 kcal di cibo giornaliero
- oltre il 30% dei bambini soffre di malnutrizione acuta
- almeno 2 persone su 10.000 o 4 bambini su 10.000 muoiono per fame o malattie.
In base all’IPC sono state dichiarate condizioni di carestia in alcune aree del Sudan, gravemente piegate dal conflitto in corso. Anche alcune zone della Striscia di Gaza sono attualmente a rischio carestia.
Ecco 5 cose da sapere sulla carestia
La carestia è tra le più gravi emergenze umanitarie che una popolazione possa affrontare. Ecco alcuni aspetti fondamentali che tutti dovrebbero conoscere su questa crisi estrema, ancora troppo diffusa nel mondo.
1. La carestia è un punto di svolta mortale
La carestia non è semplicemente una mancanza di cibo: è una crisi estrema, riconosciuta ufficialmente solo quando vengono superate soglie critiche. Secondo la classificazione IPC, la carestia corrisponde al livello 5: significa che una porzione significativa della popolazione è a rischio imminente di morte per fame.
Le conseguenze sono devastanti per tutti, specialmente per i soggetti più vulnerabili, come i bambini, che in mancanza di un apporto nutrizionale adeguato rischiano di ammalarsi gravemente di malnutrizione e di non sopravvivere. Per questo si parla di carestia come punto di svolta mortale.
Senza interventi rapidi e mirati, soprattutto in ambito di nutrizione e salute infantile, il tasso di mortalità cresce rapidamente.
2. La carestia non arriva da un giorno all’altro
La carestia non è una condizione improvvisa, è il risultato di un processo lento, spesso sottovalutato per mesi, se non per anni.
Nella maggior parte dei casi è solo quando una situazione raggiunge il punto di non ritorno che vengono lanciate risposte di emergenza su vasta scala.
Azione Contro la Fame, insieme a molte altre agenzie umanitarie, è presente in molte aree del mondo colpite dalla carestia per salvare vite umane. Lo scenario mondiale non è dei migliori: il numero di crisi alimentari è in costante aumento, e molte di esse avrebbero potuto essere evitate con un intervento tempestivo.
"Abbiamo gli strumenti e dati per anticipare e agire prima che sia troppo tardi. È inaccettabile per la comunità internazionale aspettare che una crisi si aggarvi prima di mobilitare una risposta adeguata ".
Rebeckah Piotrowski, Azione Contro la Fame
3. Perché ci sono ancora carestie del XXI secolo
Fino alla metà del XX secolo, carestie e fame di massa causavano milioni di morti ogni decennio. Da allora le cose sono cambiate: le grandi carestie catastrofiche sono state quasi eliminate, grazie al progresso delle norme internazionali sui diritti umani e al lavoro delle organizzazioni umanitarie e delle attività di advocacy finalizzate a responsabilizzare le azioni politiche.
Eppure, milioni di persone sono ancora a rischio. Oltre un milione di bambini rischia oggi di morire di fame in Paesi come Nigeria e Sudan del Sud.
4. La carestia è un problema umano: la soluzione sarà umana?
La carestia e la fame sono evitabili perché sono causate dall’uomo e dall’uomo possono essere risolte. La mancanza di azione è una violazione dei diritti di milioni di bambini in tutto il mondo.
"Le carestie sono create dall'uomo. I segni premonitori sono impossibili da non vedere. Il mondo condivide la responsabilità collettiva di agire oggi per impedire alla gente di scivolare ancora più a fondo in questa tragedia. Il momento di agire è ora: non possiamo negare ai bambini un futuro ".
Jean-Michel Grand, direttore esecutivo, Azione Contro la Fame
5. La carestia si può prevenire e sconfiggere
Noi di Azione Contro la Fame siamo in prima linea per portare aiuti umanitari alle popolazioni colpite da gravi carestie.
Ma il bisogno è immenso, e senza soluzioni politiche durature, rispetto del Diritto Umanitario Internazionale, accesso umanitario garantito e fondi adeguati, il numero delle vittime continuerà a crescere.
La risposta non può essere solo emergenziale: occorrono strategie a lungo termine, costruite insieme alle comunità locali, per garantire autosufficienza e resilienza.
Noi di Azione Contro la Fame siamo impegnati a livello globale per assicurare a ogni persona una vita libera dalla fame. I nostri operatori sono presenti in 56 diversi Paesi, lavorando ogni giorno per salvare la vita dei bambini malnutriti e rendere le famiglie il più possibile autosufficienti dal punto di vista alimentare.
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