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Agricoltori che raccolgono il grano in AfghanistanAgricoltori che raccolgono il grano in Afghanistan

8 colture a rischio a causa dei cambiamenti climatici

24 Ottobre 2023

Dai prodotti di base come patate e mais, alle colture destinate a clienti più abbienti come cacao e caffè, i cambiamenti climatici stanno influenzando la produzione agricola mondiale e la sicurezza alimentare.

Ma non tutte le colture sono rischio allo stesso modo. Mentre gli studiosi avvertono che la resa agricola complessiva diminuirà a causa del riscaldamento climatico, sorprendentemente le variazioni delle precipitazioni e gli eventi meteorologici estremi potrebbero portare ad un aumento della resa di altre colture. Ad esempio, uno studio del 2019 dell’Università del Minnesota ha scoperto che la resa del riso e il grano sono già in calo, mentre i raccolti di sorgo, che è più resistente alla siccità, sono aumentati nello stesso periodo.

Non sono solo le condizioni meteorologiche ad influenzare le rese. Man mano che il clima si riscalda e cambia, parassiti e malattie si diffondono più ampiamente, aggiungendo un ulteriore strato di imprevedibilità all’agricoltura.

Anche la conservazione del cibo potrebbe diventare più problematica poiché le temperature crescenti aumentano la probabilità che insetti o muffe distruggano le colture conservate all’aperto o in aree protette ma non refrigerate.

La crisi climatica fa crescere la malnutrizione perché riduce la disponibilità di nutrienti e la qualità del cibo, aumentando allo stesso tempo i prezzi. Temperature più alte e maggiori concentrazioni di CO2 nell’aria portano a livelli più bassi di nutrienti come ferro, zinco e proteine in colture come soia, grano e riso.

Tutto questo è particolarmente preoccupante nei paesi con meno diversità alimentare, dove le persone dipendono da uno o due prodotti alimentari per la loro nutrizione.

Ecco come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare 8 colture chiave che forniscono un reddito a milioni di piccoli agricoltori. Sono anche fonti vitali di calorie e cultura per miliardi di persone in tutto il mondo.

1. MAIS

Anche noto come granturco, la produzione globale di mais vedrà una riduzione della produzione entro il 2050 a causa delle variazioni di temperatura e delle precipitazioni irregolari. Tutte le principali aree di coltivazione, come gli USA e il Brasile, saranno influenzate da questo cambiamento. 

I piccoli agricoltori dipendono in particolar modo dalle piogge regolari per coltivare il mais, e i cambiamenti climatici stanno già alterando i normali livelli di precipitazioni. In luoghi come il Mozambico, dove il mais è coltivato per il consumo locale, le conseguenze potrebbero essere devastanti.

2. GRANO

In regioni più fredde come Nord America ed Europa, la produzione di grano potrebbe vedere un aumento delle rese del 5% o più, se le precipitazioni lo permettono. 

Tuttavia, in aree più vulnerabili come India, America Centrale e Africa, le rese potrebbero diminuire del 3% o più. Poiché l’India produce il 14% del grano mondiale, la riduzione della produzione nelle regioni di coltivazione più calde e secche avrà un impatto significativo sulle famiglie di agricoltori dell’India e sui milioni di persone che dipendono dal grano.

3. RISO

Per più di 3,5 miliardi di persone, il riso fornisce il 20% o più delle calorie giornaliere, e la domanda è in aumento. Tuttavia, la resa del riso a livello globale potrebbe diminuire di oltre il 5,5% se le temperature aumentassero di 1,5 gradi. Alcune stime prevedono che la resa potrebbe diminuire dell’11% entro il 2050. Gli agricoltori in tutta l’Asia, compre le aree più popolose come Cina, India e Vietnam, e in Africa, dove la Nigeria è il più grande produttore di riso del continente, saranno duramente colpiti.

In Bangladesh, gli agricoltori hanno già subito perdite a causa delle ondate di calore e scarsità di piogge, che hanno portato alla distruzione di oltre 168.000 acri di riso. I campi situati vicino la costa sono particolarmente a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare che potrebbe danneggiare o distruggere le colture di riso.

4. SOIA

La crescente popolarità della soia sta causando una deforestazione che contribuisce ad aumentare i livelli di carbonio. Questa tendenza è particolarmente evidente in Sud America, dove gli agricoltori stanno aumentando la produzione di soia per esportarla in Cina e per soddisfare la crescente domanda di mangimi industriali per animali.

Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle rese della soia sono variegati, poiché gli studi hanno riscontrato che le piante di soia rispondono favorevolmente a concentrazioni più elevate di CO2 nell’aria. La resa della soia potrebbero anche aumentare se gli agricoltori passassero ad altre colture, come il grano, o si espandessero in terreni precedentemente boscosi, come sta accadendo in Amazzonia. Questo potrebbe verificarsi anche in aree che oggi sono troppo fredde per la produzione di soia, come lo stato di New York e il sud del Canada. Tuttavia, anche se i raccolti dovessero aumentare nel breve periodo, la maggior parte degli scienziati prevede che la resa diminuirebbe più avanti nel secolo, man mano che lo stress termico e idrico si intensificano.

5. PATATE

Entro il 2050, la produzione globale di patate potrebbe diminuire fino al 9%. Poiché le patate necessitano di un approvvigionamento costante di acqua per crescere, saranno meno le aree adatte alla loro produzione. In luoghi dove la coltivazione delle patate dipende dallo scioglimento delle nevi montane, come l’Idaho, o da una stagione delle piogge regolare, come la Bolivia, gli agricoltori dovranno adattarsi o investire nell’irrigazione per mantenere la produzione.

6. BANANE E PLATANI

Questi prodotti molto simili tra loro sono coltivati ​​nei tropici per la vendita o come fonte di sostentamento locale. Gli studi hanno scoperto che, a causa dell’aumento delle temperature negli ultimi 20 anni, la produzione di platano è diminuita del 43%. Anche le varietà popolari di banane sono minacciate da malattie, come quelle che provocano macchie nere, che possono diffondersi più rapidamente e ampiamente con il clima più caldo. Tuttavia, i cambiamenti climatici previsti potrebbero anche portare ad un aumento delle terre adatte alla coltivazione di banane e platani entro il 2070.

7. CACAO

La domanda di cioccolato è in aumento, ed è improbabile che la produzione di cacao possa stare al passo. La Costa d’Avorio e il Ghana in Africa occidentale, da soli, producono la metà di tutta la produzione mondiale di cacao, e la regione sta già sperimentando piogge irregolari e venti caldi. I chicchi di cacao crescono bene solo in condizioni molto specifiche. Amano temperature costanti, alta umidità e piogge regolari. L’aumento delle temperature sta spingendo la produzione di cacao verso altitudini più elevate, dove c’è meno terra, o dove la coltivazione richiede una maggiore deforestazione.

8. CaffÈ

Il caffè è una preziosa coltura di esportazione per molti piccoli agricoltori che dipendono dalla sua vendita per acquistare cibo e altri beni per le loro famiglie. Nei principali Paesi esportatori, il caffè offre grandi opportunità economiche grazie non solo alla coltivazione, ma anche la lavorazione, il commercio e tutti i lavori correlati. Oggi, tutti questi lavori sono potenzialmente a rischio. L’Etiopia, che è il principale produttore di caffè dell’Africa, potrebbe perdere potenzialmente il 25% delle sue rese di caffè entro il 2030.

Allora, cosa si può fare?

Per evitare interruzioni nell’approvvigionamento, prezzi più alti e più persone affamate, gli agricoltori dovranno espandere la produzione o adottare nuove tecniche per ottenere la stessa resa. Alcune colture suscettibili al clima, come il caffè, potrebbero dover essere coltivate in nuove aree. Gli agricoltori potrebbero anche dover iniziare a coltivare varietà di colture più resilienti e adeguate al clima, o addirittura cambiare del tutto il tipo di coltivazione.

come aiutiamo le popolazioni vulnerabili

Noi di Azione Contro la Fame:

  • stiamo insegnando agli agricoltori tecniche di coltivazione più adatte al nuovo clima e introducendo colture più resistenti per aiutarli a sfruttare al meglio le loro risorse, sempre più in diminuzione;
  • stiamo utilizzando approcci agroecologici, che migliorano l’efficienza e potenziano gli ecosistemi naturali;
  • stiamo organizzando scuole agricole sul campo dove gli agricoltori possono sperimentare e mettere in pratica ciò che hanno imparato in appezzamenti dimostrativi prima di applicare le lezioni alle loro terre.

Anche i gusti dei consumatori potrebbero dover evolversi in futuro, poiché un clima in cambiamento può significare adattamento a nuovi cibi per miliardi di persone in tutto il mondo. Ci vuole tempo per aiutare gli agricoltori a adattarsi con successo alle nuove colture e alle nuove tecniche di coltivazione – ma soprattutto servirà tempo per i consumatori a adattarsi a nuovi modi di fare la spesa e a nuovi cibi. Ma se iniziamo ora, possiamo raccogliere i frutti della sostenibilità in futuro.

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