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L’emergenza terremoto e gli effetti sulla salute delle popolazioni colpite 

8 Maggio 2025

Gli effetti di un terremoto sul corpo e sulla mente 

I disastri naturali mettono a dura prova le comunità colpite dalla loro violenza. Nel caso di un terremoto, gli effetti sulla salute fisica e mentale possono avere un peso enorme, sia nel breve sia nel lungo periodo. 

Nelle prime ore dopo un sisma, la priorità è sopravvivere ai crolli delle abitazioni e delle infrastrutture, e trovare cure per le ferite riportate. Ma subito dopo emergono problemi ben più complessi: l’accesso al cibo e all’acqua potabile, spesso compromesso; la diffusione di malattie dovuta al sovraffollamento e alla mancanza di igiene nei rifugi temporanei; l’impatto psicologico sui sopravvissuti, dovuto alla perdita della casa e dei familiari.  

Quando il sisma colpisce popolazioni già vulnerabili, che vivono in contesti dove la malnutrizione e la scarsità di risorse sono già problematiche quotidiane, il terremoto ha effetti sulla salute ancora più devastanti. La perdita di beni essenziali, la difficoltà di accesso a cure sanitarie e la paura costante generano un circolo vizioso che rende ogni giorno una lotta per la sopravvivenza. 

Popolazioni colpite dal terremoto: quali sono gli effetti sulla salute 

Un evento naturale catastrofico come un terremoto ha effetti sulla salute di diverso tipo. 

  • I danni fisici più gravi sono causati dal crollo delle strutture: fratture ossee, traumi cranici, schiacciamenti. In molti casi, purtroppo, le persone perdono la vita intrappolate sotto le macerie. 
  • In questi scenari, non solo il corpo ne risente, ma anche la mente. La perdita di persone care, la distruzione della propria casa, l’impossibilità di accedere ai propri beni possono generare stress, ansia, insonnia, depressione e disturbi post-traumatici: tutti effetti comuni che colpiscono le vittime di un terremoto, causando danni duraturi sulla salute mentale, che spesso vengono trascurati in mezzo a un’emergenza immediata. 
  • Nei giorni successivi al sisma, quando i sopravvissuti trovano rifugio in campi di emergenza o in alloggi temporanei, l’affollamento, la mancanza di igiene e le condizioni precarie diventano terreno fertile per la diffusione di malattie. Aumentano così le infezioni respiratorie, spesso legate alla permanenza in spazi chiusi, alla debolezza del sistema immunitario e all’esposizione alle polveri generate dai crolli. 
  • Aumenta il rischio di epidemie di diarrea, colera, dissenteria e tifo, che possono essere veicolate dal consumo di acqua non potabile quando vengono contaminate le fonti idriche.  

L’impegno di Azione Contro la Fame a sostegno delle popolazioni colpite da sismi  

Gli aiuti umanitari a sostegno dei sopravvissuti sono spesso ostacolati da gravi difficoltà logistiche, tra cui il danneggiamento delle infrastrutture, l’accesso limitato alle zone colpite e la mancanza di risorse. Nonostante queste sfide, noi di Azione Contro la Fame siamo riusciti, in molte occasioni, a superare tali ostacoli grazie alla nostra esperienza consolidata nel rispondere a emergenze complesse, alla preparazione delle nostre squadre e alla capacità di adattarci rapidamente alle circostanze mutevoli, garantendo l’assistenza necessaria alle vittime 

È quello che è successo di recente in Myanmar, colpito da un violento terremoto che ha causato il crollo di numerosi edifici e distrutto infrastrutture essenziali come ospedali, ponti e reti elettriche. Grazie alla nostra presenza nel Paese siamo stati in grado di raggiungere rapidamente le comunità colpite e abbiamo distribuito immediatamente razioni alimentari, acqua potabile, kit igienici e altri beni di prima necessità. Le squadre sul campo hanno anche attivato punti sanitari mobili per trattare le ferite e le malattie, rispondendo con rapidità e competenza alle necessità più urgenti dei sopravvissuti. 

Allo stesso modo, nel 2023, dopo il terremoto che ha colpito Siria e Turchia abbiamo attivato immediatamente centri di assistenza sanitaria, inclusi ospedali da campo e cliniche mobili, per trattare le ferite e prevenire malattie. Un’altra priorità è stata il ripristino dell’accesso all’acqua potabile, in modo da evitare la diffusione di epidemie. 

In seguito alle scosse che hanno interessato l’Afghanistan occidentale nello stesso anno ci siamo subito attivati per rispondere ai bisogni della popolazione.  

Oltre a fornire cibo e beni essenziali, abbiamo distribuito anche kit di emergenza contenenti oggetti indispensabili come pentole, asciugamani, utensili e ogni altra risorsa utile per chi aveva perso tutto nel crollo delle proprie case. 

Oltre alla casa, tante famiglie hanno perso anche gli effetti personali, non potevano prepararsi un pasto e nemmeno una tazza di tè. Per questo nei kit di emergenza abbiamo incluso oggetti di uso comune come pentole, taniche, asciugamani, stuoie, impermeabili e persino forchette, cucchiai, ciotole e fiammiferi“. 

Vijay Raghavan, direttore di Azione Contro la Fame in Afghanistan  

Un aspetto importante del nostro lavoro in situazioni di emergenza è fornire anche supporto psicologico ai sopravvissuti per aiutarli a riprendere in mano la propria vita dopo il terremoto. I traumi vissuti ostacolano la ripresa del lavoro, della scuola, molte mamme non riescono più ad allattare. Dare loro supporto psicologico significa aiutarli a tornare autonomi e avere accesso ad acqua, cibo e risorse per risollevarsi. 

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