Fame e guerra sono strettamente collegate: i conflitti distruggono vite, infrastrutture e mezzi di sussistenza, privando milioni di persone del diritto a una vita libera dalla fame. In guerra, infatti, la fame uccide più delle armi.
Noi di Azione Contro la Fame siamo presenti in alcune delle aree del mondo più colpite dai conflitti: qui una delle nostre sfide è combattere l’insicurezza alimentare.
Operiamo in contesti come i Territori Palestinesi Occupati, il Libano, il Sudan e l’Ucraina, offrendo assistenza umanitaria mirata per combattere la fame e fornire accesso all’acqua e a mezzi di sostentamento.
Territori Palestinesi Occupati
Nei Territori Palestinesi Occupati (Gaza e Cisgiordania), il conflitto e l’occupazione hanno portato gran parte della popolazione a vivere in condizioni di grave insicurezza alimentare.
A Gaza, dal 2023, la crisi alimentare ha raggiunto livelli drammatici: l’intera Striscia di Gaza è a un passo dalla carestia. Questo significa che milioni di persone soffrono la fame, i livelli di malnutrizione infantile sono in crescita e le famiglie hanno un accesso estremamente limitato al cibo.
In questo contesto noi di Azione Contro la Fame stiamo fornendo screening nutrizionali e trattamenti per bambini e madri, le categorie più vulnerabili. Insieme ad altre organizzazioni, distribuiamo cibo e pasti caldi. Per favorire la produzione di cibo all’interno della Striscia e in Cisgiordania, supportiamo gli agricoltori locali con forniture di emergenza (come sementi e fertilizzanti), ripariamo infrastrutture agricole e offriamo formazione tecnica.
Offriamo acqua potabile e promuoviamo l’accesso a risorse idriche pulite e servizi igienico-sanitari, essenziali per prevenire epidemie.
Libano
In Libano, l’insicurezza alimentare è aggravata dall’instabilità economica e dagli attacchi nella parte meridionale del paese. Oltre un milione di persone sono sfollate e la distruzione di infrastrutture essenziali limita gravemente l’accesso al cibo e all’acqua pulita. I casi di malattie infettive come colera, scabbia e pidocchi stanno aumentando in rifugi sovraffollati dove vivono quasi 200mila sfollati.
In questo paese noi di Azione Contro la Fame operiamo dal 2006 e dall’escalation delle violenze in Libano abbiamo ampliato il nostro impegno per distribuire acqua potabile, kit igienici e pasti caldi. Inoltre, ci occupiamo di riabilitare i servizi igienico-sanitari per arginare la diffusione delle malattie.
Sudan
La guerra in Sudan ha creato una crisi umanitaria devastante, con oltre 10,7 milioni di sfollati e 17,7 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta.
In Sudan noi di Azione Contro la Fame forniamo cure nutrizionali per bambini e donne in gravidanza o in allattamento e offriamo assistenza economica diretta alle famiglie. Con programmi per migliorare l’accesso all’acqua e per prevenire le violenze di genere, siamo attivi in 11 località delle aree più colpite, dove la nostra presenza è essenziale per garantire dignità e sicurezza alimentare.
Ucraina
A causa della guerra in Ucraina 10 milioni di persone nel paese hanno dovuto abbandonare la propria casa. Oggi, il 40% della popolazione ucraina dipende dagli aiuti umanitari per soddisfare i bisogni essenziali.
Fin dall’inizio del conflitto, noi di Azione Contro la Fame abbiamo fornito assistenza umanitaria in collaborazione con partner locali come “Je suis Marioupol”. Qui distribuiamo pasti caldi, kit igienici e assistenza finanziaria per coprire i bisogni essenziali. Inoltre, il nostro intervento include supporto psicosociale per aiutare i bambini e adulti a gestire lo stress e i traumi legati al conflitto. Come in ogni teatro di guerra, garantiamo l’accesso all’acqua e ai servizi igienici attraverso la riabilitazione delle infrastrutture danneggiate.
IL NOSTRO IMPEGNO CONTRO LA FAME NEI CONFLITTI
In ogni area colpita da conflitti, ci impegniamo a contrastare le cause profonde della fame e a fornire risposte immediate per salvare vite. Dall’Ucraina al Libano, dai Territori Palestinesi Occupati al Sudan, ogni nostro intervento mira a rispondere alle emergenze e, nello stesso tempo, a creare condizioni di resilienza e dignità.
Oltre agli aiuti immediati, svolgiamo un’importante attività di advocacy: come organizzazione umanitaria, facciamo pressione sui governi per chiedere la cessazione dei conflitti e il pieno rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, insieme alla Risoluzione 2417 delle Nazioni Unite, che vieta espressamente l’uso della fame come arma di guerra. Questa risoluzione stabilisce l’obbligo di proteggere le risorse alimentari e le infrastrutture essenziali, garantendo accesso sicuro agli aiuti umanitari anche nelle zone di guerra.