Quali sono le principali cause della fame nel mondo e come possiamo intervenire
Secondo il rapporto SOFI 2024, sono 733 milioni le persone che hanno sofferto la fame in tutto il mondo nel corso del 2023. A livello globale, quindi, 1 persona su 11 soffre la fame. E in Africa la situazione è addirittura peggiore: la fame coinvolge 1 persona su 5, e la prevalenza di insicurezza alimentare moderata o grave nel continente è quasi doppia rispetto alla media globale.
Il dato, già allarmante di per sé, diventa ancora più preoccupante se consideriamo che quasi 600 milioni di persone dovranno ancora affrontare la fame nel 2030 (il che dimostra che non è stato fatto alcun progresso significativo dal 2015, quando è stato fissato l’obiettivo fame zero).
Le cause della fame nel mondo sono storicamente le stesse di sempre: conflitti, crisi climatica, disuguaglianze economiche e di genere. A peggiorare il quadro sono stati i recenti conflitti in Sudan e nella Striscia di Gaza, che hanno spinto milioni di persone sull’orlo della sopravvivenza.
Il Rapporto ha evidenziato che le categorie più vulnerabili alla fame sono le donne e i bambini. Nel 2023, 45 milioni di bambini sotto i cinque anni (6,8%) hanno sofferto di malnutrizione acuta (wasted) – un numero rimasto stabile nel tempo -.
Inoltre, nel corso del 2023 la malnutrizione acuta è peggiorata, colpendo soprattutto le persone sfollate a causa di conflitti e disastri naturali.
Quali sono i Paesi più colpiti dalla fame?
Dal 2016 a oggi, il Global Report on Food Crises (GRFC) ha costantemente menzionato 36 Paesi per la loro situazione di fame persistente. Nell’ultimo rapporto, questo numero è salito a 39, il che indica che l’insicurezza alimentare sta colpendo un numero sempre maggiore di persone. Complici di questa situazione sono i disastri naturali e i conflitti che aggravano la crisi, come in Sudan, dove è stato registrato l’aumento più significativo.
Nel 2023, in base al livello di classificazione IPC sull’insicurezza alimentare, oltre 705.000 persone si trovavano al livello massimo di insicurezza alimentare, definito Catastrofe: si tratta del numero più alto nella storia del GRFC, quadruplicato rispetto al 2016.
Oltre alla Striscia di Gaza, i Paesi più colpiti dalla fame sono stati Sud Sudan, Burkina Faso, Somalia e Mali.
Fame nel mondo: le 3 cause principali
Le cause della fame nel mondo sono principalmente i conflitti, gli eventi meteorologici estremi e le disuguaglianze economiche e di genere. Quando queste condizioni si combinano, aggravano ulteriormente i sistemi alimentari già fragili.
Vediamo queste condizioni nel dettaglio.
- Conflitti. Sono 135 milioni le persone che in 20 Paesi nel mondo soffrono la fame a causa dei conflitti armati. In Sudan, il conflitto ha fatto aumentare il numero delle persone costrette ad affrontare alti livelli di insicurezza alimentare di 8,6 milioni rispetto al 2022. Sempre più persone sono state costrette a lasciare le loro case per vivere da sfollati, spesso soffrendo la fame. Noi di Azione Contro la Fame crediamo sia essenziale supportare le persone che si trovano in stato di bisogno alimentare. Per questo, siamo presenti nelle zone più complesse e impegnative del mondo, come lo Yemen, la Siria, Afghanistan, la Nigeria e il Mali.
- Cambiamenti climatici. Nel 2023, oltre 72 milioni di persone in 18 Paesi hanno affrontato alti livelli di insicurezza alimentare acuta a causa di eventi climatici estremi. Il 2023 è stato anche l’anno più caldo mai registrato, con conseguenze devastanti tra cui tempeste, siccità prolungate, inondazioni e incendi. Questi eventi hanno distrutto intere coltivazioni, limitato la quantità di cibo a disposizione e favorito i focolai di diffusione delle malattie. I disastri naturali sono purtroppo sempre più frequenti, in alcuni Paesi dell’America Latina, dell’Asia sud-Orientale e dell’Africa gli eventi climatici estremi sono la principale causa della fame e malnutrizione delle popolazioni. In alcuni Paesi come Somalia e Nigeria, al problema della siccità si somma quello dei conflitti interni.
- Disuguaglianze di genere ed economiche. Tra le cause della fame nel mondo si possono elencare anche le disuguaglianze di genere. Le donne, infatti, in molti paesi hanno meno accesso al cibo rispetto agli uomini, per mancanza di reddito o per costumi locali. Le diseguaglianze colpiscono in particolare le donne in gravidanza o in fase di allattamento: quando queste sono malnutrite, danno alla luce i bambini malnutriti. Anche gli shock economici contribuiscono ad aumentare i livelli di fame: in paesi fortemente colpiti dall’inflazione, molte famiglie non possono permettersi di acquistare cibo per pasti sani ed equilibrati.
L’impegno di Azione Contro la Fame: prevedere e intervenire per contrastare la fame nel mondo
Noi di Azione Contro la Fame, grazie alla nostra presenza in 56 Paesi diversi, nel 2023 siamo riusciti ad aiutare oltre 21 milioni di persone che soffrivano la fame a causa di conflitti, calamità naturali o disuguaglianze.
Le nostre aree di intervento sono diverse: prevediamo, preveniamo e curiamo la fame e la malnutrizione, con particolare attenzione alle esigenze di donne e bambini.
Grazie a sistemi avanzati di monitoraggio, analisi climatiche e collaborazioni locali, possiamo identificare quali comunità saranno colpite dalla fame a causa di disastri naturali. In Sahel, in Etiopia e in Sud Sudan, ad esempio, monitoriamo i livelli di pioggia, così come nelle regioni a rischio inondazioni utilizziamo un sistema che monitora i livelli dell’acqua dei fiumi. Questo ci permette di intervenire tempestivamente, fornendo risposte adeguate al contesto.
Inoltre, preveniamo la fame insegnando alle comunità tecniche di coltivazione resilienti ai cambiamenti climatici, favorendo l’accesso all’acqua pulita, supportando attività imprenditoriali e attraverso la formazione nutrizionale, perché ciascuno possa accedere a pasti sani e bilanciati.
Ecco alcuni dei nostri interventi recenti:
- A Gaza dall’escalation del conflitto abbiamo ampliato il nostro team sul campo per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, poiché siamo stati una delle pochissime ONG che erano già presenti sul territorio.
- In Sud Sudan, quando le inondazioni hanno colpito il villaggio di Old Fangak, abbiamo portato semi di riso e coinvolto diverse persone in un progetto innovativo che ha permesso di coltivare il riso direttamente nell’acqua.
- In Tanzania abbiamo aperto un ospedale per fornire cure sanitarie e nutrizionali ai bambini e alle donne incinte o in allattamento che soffrono di malnutrizione.
Se condividi il nostro impegno puoi sostenere i nostri interventi con una donazione.
Anche il più piccolo gesto può fare la differenza nella vita di tante persone che oggi soffrono la fame: dona ora!